Indice di criminalità, Brescia migliora nell'Italia che peggiora

Brescia migliora nel 2021 nella classifica delle città più sicure ma le denunce di reati del primo semestre 2021 lasciano presagire un aumento rispetto al dato annuale dell’intero 2020 e 2019. È quello che emerge dalla fotografia dei primi sei mesi dell'anno in corso, realizzata incrociando i dati del Dipartimento di Pubblica Sicurezza del ministero dell'Interno con quelli relativi alla popolazione per provincia calcolati dall'Istat. Confrontando questi numeri con quelli relativi al 2020, tra tutte le 106 province italiane Brescia si colloca in 55esima posizione in questo «Indice della criminalità 2021», migliorando di 12 posizioni rispetto al 43esimo posto dell'anno precedente.
Oltre a riportare il numero dei reati ogni 100mila abitanti, il report registra anche quello delle denunce, definendo così un livello generale di sicurezza per ogni provincia italiana. Sono 18 i tipi di reato che vengono presi in considerazione: dall'omicidio volontario fino alla violenza sessuale, passando per i crimini informatici per arrivare al traffico di sostanze stupefacenti, entrambi trend in crescita.
La situazione nel Bresciano
I dati del ministero ci restituiscono un'immagine della nostra provincia con un calo delle denunce nel primo semestre (34.280), motivo per cui Brescia migliora nella classifica generale che vede coinvolte le altre province italiane. Se però consideriamo il dato annuale 2020 riferito alle segnalazioni di reato (43.263) e quello del 2019 (45.411), comprendiamo come il calo sia solo apparente: il trend 2021 sembra destinato a superare le segnalazioni degli ultimi due anni.Nel dettaglio, infatti, andando ad indagare tra i vari indicatori, nei primi 6 mesi di quest'anno Brescia mostra un significativo aumento di furti (dalla 92esima del 2020 alla 19esima posizone di quest'anno ) e scippi (dal 74esimo posto al 18esimo): dati necessariamente influenzati dal prolungato lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19 che ha caratterizzato la prima e ultima parte del 2020.
La Leonessa sfiora poi la maglia nera per quanto riguarda il fronte dei delitti informatici: siamo in classifica secondi solo a Mantova in base al rapporto con la popolazione residente (106,4 casi ogni 100mila abitanti contro i 116,8 dei virgiliani), ma per numeri assoluti sopravanziamo tutta Italia fatta eccezione per la Capitale (1.349 fascicoli contro 1.404). Anche sulle denunce di violenza sessuali, il primo semestre segna un peggioramento rispetto all’anno precedente: Brescia si colloca in 42esima posizione rispetto alla 95esima del 2020.
Se l’intero anno pandemico aveva visto il Bresciano collocarsi all’87esimo posto sulle 106 province italiane relativamente ai tentati omicidi, il primo scorcio dell'anno in corso segna un balzo in avanti fino alla 50esima posizione (con un aumento delle denunce ogni 100.000 abitanti: da 0,2 a 13,8).
La classifica generale: preoccupa il semestre 2021
La classifica sembrerebbe evidenziare una sorta di contraddizione. Brescia migliora, ma il trend delle denunce appare in prospettiva in crescita. Questo tuttavia si comprende alla luce dei valori assoluti delle denunce a livello nazionale e locale: in altre parole, Brescia fa «meno peggio» di gran parte del resto d'Italia. Di suo, infatti, il dato assoluto relativo alle denunce dei reati ogni 100.000 abitanti sul territorio nazionale vede un aumento nel semestre 2021 (1.898.737 denunce) con quello annuale del 2020 (2.300.067) e del 2019 (2.369.926).
Su scala nazionale, aumentano i reati informatici (+20% di truffe e frodi rispetto al 2020, +18% di crimini digitali). Le condotte criminali si sono spostate sulla rete, soprattutto nei mesi di chiusura forzata di molte attività per contenere l'avanzata della pandemia. Lo scopo principale di questi reati è quello di lucro, attraverso il furto di dati o informazioni per disporre di denaro. Milano, seguita da Bologna e Rimini, è la provincia italiana con la maggior incidenza di denunce e reati segnalati. Oristano si aggiudica il titolo di città più sicura, mentre a Firenze si registra il calo più marcato (-0.9% anche nel primo semestre 2021).
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