Incidente nautico, oggi la sentenza del processo d'appello

Alle 12.30 è atteso in aula il verdetto per Kassen e Teismann, già condannati in primo grado per la morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella
  • I genitori di Umberto e Greta entrano in tribunale per la sentenza d'appello
    I genitori di Umberto e Greta entrano in tribunale per la sentenza d'appello
  • I genitori di Umberto e Greta entrano in tribunale per la sentenza d'appello
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  • Lo striscione per Greta e Umberto fuori dal tribunale per la sentenza d'appello - Foto Gabriele Strada Neg © www.giornaledibrescia.it
    I genitori di Umberto e Greta entrano in tribunale per la sentenza d'appello
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    I genitori di Umberto e Greta entrano in tribunale per la sentenza d'appello
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Lo striscione bianco con la scritta tracciata con lo spray arancione ripete la stessa richiesta da due anni e mezzo: giustizia per Greta e Umberto. È appeso anche oggi davanti al piazzale di ingresso del tribunale di Brescia, dove per le 12.30 è attesa la sentenza del processo d’appello nei confronti di Patrick Kassen e Christian Teismann, condannati a 4 anni e 6 mesi e 2 anni e 11 mesi in primo grado per la morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella. 

Nedrotti e Garzarella morirono in un incidente nautico il 19 giugno del 2021 nelle acque del lago di Garda, a Portese, travolti sulla loro barca dal motoscafo Riva su cui viaggiavano i due tedeschi. La sentenza d'appello per i due tedeschi era prevista già a fine novembre ma a causa dell’assenza di un giudice era stata rinviata a oggi. In aula sono presenti anche i genitori di Greta e il papà di Umberto. 

In aula oggi

L’udienza, cominciata attorno alle 9.30, è stata sospesa pochi minuti dopo. La difesa di Teismann ha infatti chiesto un rinvio di 20 giorni per poter visionare un documento video mostrato a suo tempo dalla Rai nel quale era ripresa la partenza del Riva dal ristorante Il Sogno di San Felice, prima dell’arrivo al rimessaggio. Su ricorso della difesa, lo scorso 17 gennaio il Tar del Lazio con un’ordinanza ha imposto alla Rai di consegnare il video.

  • Le immagini delle telecamere dei tedeschi sul motoscafo
    Le immagini delle telecamere dei tedeschi sul motoscafo
  • Le immagini delle telecamere dei tedeschi sul motoscafo
    Le immagini delle telecamere dei tedeschi sul motoscafo
  • Le immagini delle telecamere dei tedeschi sul motoscafo
    Le immagini delle telecamere dei tedeschi sul motoscafo

Al rientro in aula, il presidente della Corte d’Appello, Antonio Minervini, ha respinto l’istanza della difesa perché inammissibile in quanto non dirimente ai fini del processo. Prima che i giudici si chiudessero in camera di consiglio, Christian Teismann ha voluto rilasciare una dichiarazione: «Voglio rivolgermi alla famiglia, agli amici, a Umberto e Greta. Quello che è successo e stata una tragedia terribile da cui non si può tornare indietro. Anche noi abbiamo due bambini e la perdita di un figlio è imperdonabile. Ma voglio che voi sappiate che il signor Kassen e io vogliamo chiedere perdono. So che non potete accettare queste scuse, ma forse potrà succedere in futuro». 

Lo sviluppo giudiziario

Il sostituto procuratore generale Rita Emilia Caccamo con una rosa bianca donatale dalla mamma di Greta al termine dell’udienza
Il sostituto procuratore generale Rita Emilia Caccamo con una rosa bianca donatale dalla mamma di Greta al termine dell’udienza

A ottobre la sostituta procuratore generale Rita Emilia Caccamo aveva chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado a Kassen e Teismann, ricordando che il motoscafo condotto da Kassen andava quattro volte la velocità consentita, che non era omologato per la navigazione notturna, che non era individuabile dalle vittime e che chi lo conduceva (Kassen) era in evidente stato di ebbrezza.

La difesa, invece, aveva detto che non c'erano prove che Kassen fosse ubriaco e che non si potevano imputare violazioni nel caso commesse da altri a Teismann, proprietario del Riva che travolse il gozzo di Umberto e Greta, a maggior ragione se, come stabilito dalla sentenza di primo grado, stava dormendo e non poteva avere il controllo della imbarcazione. I legali dei due tedeschi avevano quindi chiesto alla Corte d'appello di annullare le condanne di primo grado.

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