Il centrodestra di Rolfi firma il decalogo dei valori: «Progetto scritto con la città»

Il candidato per Loggia 2023: «Vinceremo al primo turno. Serve una Brescia che non si sottragga alle grandi sfide»
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IL DECALOGO DEL CENTRODESTRA
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Gli americani lo chiamano «fattore entusiasmo». Il riferimento non è all’ottimismo dei leader che si sfidano in occasione di una competizione elettorale, bensì all’effetto trainante che la proposta, il metodo o il carisma (o un mix di tutti e tre i fattori) di quel determinato candidato genera sull’elettorato. Il frontman che ri-motiva una fetta di popolo non incardinata nei perimetri netti dei partiti tradizionali, il cui stile trascina alle urne elettori che negli ultimi anni avevano rinunciato a dire la loro.

Questa è l’epica del candidato sindaco del centrodestra Fabio Rolfi per Loggia 2023, la sua reale (e forse anche la più interessante) impresa: «Ho iniziato la campagna elettorale all’inizio di ottobre: siamo stati in tutte le strade della città, ho chiesto ai bresciani cosa non va e cosa va fatto meglio, ho ascoltato le loro proposte e approfondito le loro segnalazioni. Questo sono io, questo è il programma dei cittadini, questa è Brescia: umiltà, ascolto, concretezza, voglia di fare, visione e un lavoro condiviso con tutti per raggiungere obiettivi di tutti. Sempre con il sorriso».

In una sala illuminata dagli sfarzosi lampadari dell’hotel Vittoria, ieri, mentre rosseggiava la città, ad ascoltare «il discorso dei valori» (il decalogo dei princìpi da non tradire che Rolfi ha voluto fare sottoscrivere ai rappresentanti di tutte le sue liste: civiche e partiti), tradotto anche nel linguaggio dei segni, c’erano circa trecento persone. Amici, simpatizzanti, curiosi, volti noti della città: tra loro Michele De Tavonatti, Bortolo Agliardi, Margherita Peroni, Graziano Tarantini e Carlo Fazzari, il volto bresciano di Movember che sarà capolista della civica Brescia Davvero.

Molti, vista la calca, sono rimasti appostati fuori dalla stanza dei riflettori: si sono accontentati di sentire il discorso dalla diretta social, stoicamente in attesa di una stretta di mano e di un selfie col candidato.

La sala gremita al Vittoria per l'incontro con Rolfi
La sala gremita al Vittoria per l'incontro con Rolfi

Cosa hanno detto i rappresentanti delle liste

Lui, Rolfi, ha impostato l’incontro seguendo lo storytelling della campagna elettorale: ha fatto prima parlare gli altri, i rappresentanti delle sei liste. Adriano Paroli per Forza Italia («le coalizioni non possono stare insieme solo sugli accordi elettorali, stanno insieme sui valori. Le vicende possono cambiare, perché non sappiamo cosa dovrà affrontare Fabio nei prossimi 5 anni, ma i valori no»); Roberta Sisti per la Lega («noi siamo una comunità, mettiamo al centro le persone: andiamo a riprenderci Brescia»); Diego Zarneri per Fratelli d'Italia («la città ha bisogno di discontinuità e di valori: Rolfi è la persona giusta per fare grande questa città con azioni nuove»). Viviana Beccalossi per la lista civica Rolfi sindaco arringa la folla e lancia qualche stilettata agli avversari: «Vinceremo queste elezioni, noi non siamo i salottieri. Mi viene da rubare lo slogan a Del Bono: cambiamo l’aria, apriamo le finestre della Loggia. Castelletti siede lì ininterrottamente dal 1991, persino uno stolto avrebbe imparato a fare questo mestiere, ma noi faremo meglio. Lei è stata incoronata dall’ex sindaco come in una monarchia».

Quindi Alberto Cavalli per Viva Brescia moderati per Rolfi («per i bresciani Fabio è uno di casa, è competente ed è capace di intessere rapporti a tutti i livelli») e Numa Sbaraini per Brescia Davvero («un’idea è buona a prescindere dal fatto che sia di centrosinistra o di centrodestra e quella di Rolfi è buona»).

Cosa ha detto Rolfi

Rolfi firma il decalogo dei valori
Rolfi firma il decalogo dei valori

Alla fine arriva la voce con l’hype del momento: quella del candidato. «In questa coalizione - scandisce bene - non c’è una persona che comanda su tutti, ma una squadra. La carta dei valori noi possiamo non solo farla ma anche firmarla e questa non è una cosa che possono fare gli altri: i valori sono le fondamenta sulle quali costruisci una casa e che danno un’idea di visione di città».

Sussidiarietà («troppe le famiglie in difficoltà, serve un momento ricostruttivo per i servizi sociali»), interesse comune («serve una visione più ampia di quella cittadina»), autonomia locale («un errore uscire dalla gestione dell’aeroporto di Montichiari»), il diritto a sentirsi sicuri («riguarda la vivibilità, ma soprattutto la sicurezza ha a che fare con la libertà del cittadino»), fiducia nell’impresa e nell’iniziativa privata, il valore della vita e della famiglia («bisogna aiutare le mamme»), l’innovazione per tutelare l’ambiente («da Caffaro al parco regionale»), la sfida educativa e il coraggio di credere nel futuro, la città che non lascia indietro nessuno, dall’integrazione all’inclusione («il rapporto con i nuovi bresciani non è requisito esclusivo della sinistra»). Sono questi i dieci valori sottoscritti dal centrodestra a guida Rolfi. Che guarda la platea, sorride e dice: «Vinciamo al primo turno». Fattore entusiasmo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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