«I pompieri parigini a Notre-Dame? Hanno fatto un gran lavoro»

Non ha dubbi il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia, Agatino Carrolo, nel considerare l'operato dei colleghi francesi
  • I pompieri di Parigi al lavoro tra le fiamme di Notre-Dame
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  • I pompieri di Parigi al lavoro tra le fiamme di Notre-Dame
    I pompieri di Parigi al lavoro tra le fiamme di Notre-Dame
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  • I pompieri di Parigi al lavoro tra le fiamme di Notre-Dame
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  • I pompieri di Parigi al lavoro tra le fiamme di Notre-Dame
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  • I pompieri di Parigi al lavoro tra le fiamme di Notre-Dame
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AA

«Erano in presenza di un grande fuoco, di facile propagazione e di difficile spegnimento. In condizioni estreme, con altezze che superavano in alcuni casi gli 80 metri. Hanno fatto un gran lavoro, altroché».

Non ha dubbi, al riguardo, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia, Agatino Carrolo, nel commentare l’opera dei colleghi parigini, quei Sapeur-Pompier che tutti abbiamo visto affrontare le fiamme che divoravano la Cattedrale di Notre-Dame.

 

  • Notre-Dame in fiamme
    Notre-Dame in fiamme
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    Notre-Dame in fiamme
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«Hanno operato anzitutto per circoscrivere l’incendio. Nel cuore del centro della capitale, la propagazione ad altri edifici avrebbe avuto conseguenze incalcolabili. Poi hanno tentato di salvare il salvabile in uno scenario decisamente complicato» prosegue Carrolo.

Ma l’ipotesi di un intervento dal cielo?

«Da escludere. Si è molto parlato in queste ore dei Canadair, ma bisogna considerare che un metro cubo di acqua pesa esattamente una tonnellata. Immaginiamoci che impatto poteva avere una massa d’acqua simile in caduta su una struttura già resa fragile dalle fiamme – spiega Carrolo -. Non solo: non si considera il fatto che con un calore simile viene ridotta la portanza di un aereo…». Come a dire che le conseguenze di una simile eventualità, drammatica anche nel cielo di un bosco avvinto da un rogo, comporterebbe rischi enormi in uno scenario urbano.

  • Il ministro dell'Interno francese ringrazia i pompieri di Parigi
    Il ministro dell'Interno francese ringrazia i pompieri di Parigi
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Tra le preoccupazioni delle prime ore c’era anche il salvataggio delle opere d’arte custodite nella Cattedrale parigina. Se un incendio simile si verificasse a Brescia, sarebbero applicate modalità di intervento specifiche in edifici particolari come musei o luoghi di culto?

Le opere d'arte e le suppelletili di Notre-Dame messe in salvo all'Hotel de Ville - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it
Le opere d'arte e le suppelletili di Notre-Dame messe in salvo all'Hotel de Ville - Foto Epa © www.giornaledibrescia.it

«Noi operiamo secondo procedure standard che si adattano a qualunque contesto geomorfologico o architettonico. E secondo un principio assoluto: prima si salvano le vite umane, poi il resto, tra cui i beni storici, per i quali ci avvaliamo anche del nucleo specialistico dei Carabinieri in seconda battuta. Ma i Vigili del Fuoco sono in grado di intervenire sempre secondo criteri di intervento che riguardano tanto l’azione del singolo quando quella dell’intera squadra. E anche a Brescia, cosa che ci auguriamo non si renda mai necessaria, i pompieri saprebbero come comportarsi».

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