Notre-Dame, l'esperto: «Collasso? L'eventualità sussiste»

Il calore può aver compromesso la Cattedrale. Ai nostri microfoni parla Marco Fasser, già responsabile della Soprintendenza di Brescia
NOTRE DAME, LE REAZIONI
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Notre-Dame non è crollata, come si era temuto inizialmente. Ma quel è l’effettiva stabilità della struttura? Oltre 7 ore di fiamme, temperature che hanno superato gli 800 gradi che danni possono aver provocato, come possono aver influito sulla staticità della chiesa de l’Ile de la Citè? A rispondere a queste domande per noi è Marco Fasser, già responsabile per Brescia della Soprintendenza. «Il materiale lapideo che costituisce la costruzione ha delle particolarità - spiega - È molto tenero e l'esposizione al calore può aver portato quello che in termine gergale si dice "cottura" del materiale».

Inoltre sappiamo che questi edifici si reggono su un sistema di spinte, contrafforti, pieni e vuoti sapientemente dosati per far raggiungere altezze in quegli anni impensabili: cosa potrebbe accadere adesso? Che cosa gli esperti dovranno valutare con precisione? «È come una bilancia a due piatti dove i pesi si devono equivalere - afferma Fasser - Il rischio di collasso esiste se si dovessero verificare alcune condizioni».

Anche la fine dell’incendio e il raffreddamento della pietra può essere un problema. Qualsiasi sia la decisione, qualunque cifra venga raccolta dalla sottoscrizione lanciata, per tornare a vedere Notre Dame così come ce la ricordiamo ci vorranno decenni.

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