GdB 2020, le notizie online più lette nell'anno del coronavirus

Fino all'11 gennaio non avevamo mai pubblicato la parola coronavirus. Negli ultimi 12 mesi sono circa 7.000 gli articoli in cui purtroppo compare
Un anno di GdB: la prima notizia in cui compare la parola coronavirus (11 gennaio) e, sullo smartphone uno degli ultimi articoli «GdB+» - © www.giornaledibrescia.it
Un anno di GdB: la prima notizia in cui compare la parola coronavirus (11 gennaio) e, sullo smartphone uno degli ultimi articoli «GdB+» - © www.giornaledibrescia.it
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Fino all’11 gennaio 2020 non era mai comparsa sull’edizione online del GdB la parola coronavirus. La notizia in cui la si trova la prima volta è quella relativa al primo decesso ufficializzato dalla Cina per quella che ancora veniva identificata come polmonite virale dello stesso ceppo della Sars, ultimo precedente che aveva goduto di ribalta mediatica tra i casi di epidemia del lontano Oriente. Quella stessa parola è ricomparsa negli ultimi dodici mesi in circa 7.000 articoli.

La sproporzione tra il prima e il dopo sarebbe sufficiente a dar conto dell’anno che ci lasciamo alle spalle. Un anno che ha visto il GdB in tutte le sue espressioni, tanto più quella digitale, raccontare lo tsunami della pandemia che ci ha investito. E, in un anno che è anomalo, anche le cifre - nella fattispecie quelle delle statistiche degli accessi ai contenuti online del nostro quotidiano - assumono una valenza particolare. Diventano sintesi di un film che nessuno avrebbe voluto vedere e che ora anche riavvolgere appare doloroso, quanto contare le cicatrici che la pandemia ancora in atto lascia sulla pelle di tutti e di ciascuno, chi più, chi meno.

Se negli anni passati, il rapporto tra cronaca - nera e giudiziaria in primis - e gli altri ambiti dell’attualità giornalistica costituiva il fulcro dell’analisi, sono dati differenti e quantomai eloquenti quelli che concorrono a raccontare cosa è stato questo anno, quali sono state le nostre paure, quali le informazioni che i bresciani hanno cercato e ritenuto utili, quali i contenuti ai quali abbiamo affidato speranze e prospettive mentre il virus si inisinuava nelle nostre strade e nelle nostre case seminando dolore e purtroppo morti.

LE NOTIZIE PIÙ LETTE

Tra le prime 100 notizie più lette del 2020 sul GdB online solo 12 trattano di temi relativi ad altro rispetto al coronavirus e alle sue ricadute. Tra le prime 50 se ne trovano solo 5, la prima delle quali è purtroppo tristissima: la morte di una mamma sotto gli occhi dei suoi figlioletti. Più di tutte, tra le storie narrate, ha potuto la testimonianza di una donna guarita dal Covid-19 contratto durante la prima ondata della pandemia. Cifra del desiderio di sapere, capire, nutrire la speranza al contempo. E a proposito di urgenza di comprendere natura e trend del virus, merita di essere considerato il valore che ha assunto per i lettori l’aggiornamento quotidiano del numero di contagi, la mappa giornaliera della maggior o minor pressione che il virus stava esercitando su comuni e aree della nostra provincia. Sono numerosi i contenuti, tra quelli più letti, che appartengono alla macrocategoria del data journalism: un racconto che passa attraverso la visualizzazione ragionata di cifre e dati, che si fa chiave di lettura accessibile anche ai non addetti ai lavori. Un tipo di contenuto che quest’anno più che mai ha mostrato la sua utilità e l’apprezzamento dei lettori.

Speranza e solidarietà, i valori positivi che sono primo vaccino al dramma della pandemia, hanno avuto un peso per i nostri lettori, circostanza pure rappresentata dalle statistiche di lettura dei contenuti del GdB, che nel corso dell’anno ha dato conto delle mille iniziative nate spontaneamente sul territorio per sostenere quanti erano più direttamente colpiti dall’emergenza, sul piano sanitario come su quello economico e sociale. Su tutti grande risalto ha avuto AiutiAMOBrescia, la raccolta fondi che ha visto il GdB in prima linea accanto a Fondazione Comunità Bresciana, che proprio in questi giorni sigilla il bilancio del 2020 con oltre 18 milioni ottenuti dalla generosità dei bresciani e investiti per far fronte alle necessità di ospedali e reti territoriali della macchina anti-Covid.

I NUMERI

L’eccezionalità di questo 2020, da che parte lo si guardi, ha avuto riflesso anche nei numeri assoluti toccati dal nostro quotidiano. In un solo mese, quello di marzo, abbiamo toccato gli 85 milioni di visualizzazioni (il record precedente risaliva all’agosto dello scorso anno, con poco più di 31 milioni di pagine viste), gli utenti unici sono cresciuti del 42%, quanto i nuovi utenti. Le sessioni sono aumentate di oltre un terzo, mentre il quadro d’insieme manda in archivio il 2020 con un totale di oltre 306 milioni di visualizzazioni (+47%). Non è retorica dire che avremmo preferito una crescita più lieve e progressiva, in linea con quella registrata negli ultimi anni, se tutto questo avesse voluto dire evitare non già la narrazione della pandemia, ma la pandemia stessa. Certo siamo riconoscenti ai lettori, a quanti lo erano già nel 2019 e a quanti lo sono diventati nel corso degli ultimi tribolati dodici mesi, per la fiducia che ci hanno accordata, trovando nei nostri contenuti – a partire da quelli fondamentali dell’informazione di servizio - una bussola e un punto di riferimento per orientarsi tra le mille incertezze che il 2020 ci ha imposto: dall’avvento di un virus inizialmente sconosciuto alle tante norme scaturite da Dpcm, ordinanze, provvedimenti locali e misure spesso rivoluzionate in poche ore. Dall’uso corretto di mascherine e guanti, alla comprensione di concetti alla maggior parte di noi sconosciuti un anno fa, dal droplet (l’emissione di goccioline di saliva, vettore pure del coronavirus a distanza inferiore di 1 metro) all’Rt (erre con t, l’indice che ci dice quante persone possono essere contagiate da una sola persona in un dato periodo). Senza contare l'aspetto d'inchiesta, legato a temi delicati come il numero dei decessi per Covid ignoti alle statistiche o il funzionamento incerto dell'app Immuni. Per non aprire il capitolo vasto delle fake news da smentire. Nella drammaticità degli eventi, si è rinnovato e rinsaldato quel vincolo che lega il GdB al nostro territorio e alla sua straordinaria comunità da 75 anni.

CONTENUTI GDB+

In questo anno complicato, abbiamo anche cercato di accompagnare i nostri lettori verso una nuova dimensione della fruizione dei nostri contenuti. Senza troppo clamore, in settimane in cui purtroppo ben altro catalizzava comprensibilmente l’attenzione generale, abbiamo varato i contenuti GdB+: contenuti premium fruibili previa una semplice registrazione gratuita al portale della community del nostro quotidiano nei quali si evidenzia lo sforzo sempre rinnovato per offrire un’informazione di qualità, di approfondimento e di lettura che va anche oltre la dimensione essenziale della notizia nuda e cruda. Un impegno nel quale crede anche il nostro editore e che ovviamente ha un valore e un prezzo in termini di risorse e di tempo. Ma che costituisce da parte nostra un’assunzione di responsabilità verso una comunità di lettori sempre più consapevole e attenta, sensibile a una pluralità di temi e di ambiti che vanno ben oltre la cronaca quotidiana. Il riconfermato successo di un prodotto come l’Inserto Bilanci nella sua declinazione digitale, online dai primi giorni di questo mese, corona il lavoro di un lungo anno che è tuttavia solo un inizio. Molte infatti sono le novità che abbiamo in serbo per i nostri lettori nel 2021.

LE NOTIZIE PIÙ SOCIAL E LO STOP SU FACEBOOK

Da ultimo, nel bilancio di fine anno, tanta parte ha da sempre il capitolo social. Ecco che l’eccezionalità del 2020 si riverbera anche su questo fronte. Mentre Instagram ha visto moltiplicarsi i follower (sono ora oltre 70mila i bresciani che ci seguono sulla piattaforma), il GdB ha smesso di pubblicare i post relativi ai propri articoli sulla pagina Facebook del quotidiano. Una scelta sulle cui ragioni - civiche, anzitutto - non vogliamo tornare in questa sede, rimandando all’editoriale con il quale il 17 novembre il direttore Nunzia Vallini le ha illustrate nel dettaglio.

Per completezza, riportiamo comunque la classifica dei più apprezzati tra i 12mila contenuti che hanno trovato spazio nei primi 10 mesi dell’anno su Fb, quasi a sigillo di un anno che ci ha visto giungere ad una decisione non facile (e con un prezzo alto per un quotidiano, in termini di visibilità) ma che rappresenta una sorta di viatico anche per l’anno nuovo. Come a dire che l’esserci per i nostri lettori anche nel 2021 non passerà per scorciatoie o scelte comode, ma attraverso un impegno rinnovato. E, ci auguriamo, volto a raccontare un anno che sia ancora più eccezionale. Carico di tutte quelle notizie positive, di speranza e nel segno di una ritrovata serenità che avremmo voluto già condividere nei dodici mesi passati con tutta la grande comunità dei lettori del GdB. Auspicando che presto la parola coronavirus possa tornare nel novero di quelle che non trovano più ragion d’essere sulle pagine di un quotidiano.

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