Fiori, bandiere e memoria: in piazza Loggia il ricordo delle vittime della Strage

Dopo la messa col vescovo Tremolada al Vantiniano, proseguono le iniziative per la commemorazione del 49esimo anniversario
  • In piazza Loggia la cerimonia di commemorazione
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Dopo il raccoglimento della cerimonia con il vescovo Tremolada al cimitero Vantiniano, le iniziative per la commemorazione del 49esimo anniversario della Strage di spostano in piazza Loggia, che inizia a riempirsi di bandiere e fiori ben prima dell'inizio delle celebrazioni ufficiali di Cgil, Cisl e Uil.

«Ci ritroviamo qui oggi come cittadini e antifascisti, capaci di scrivere una storia nuova diversa da quella che ha piegato le coscienze». Ha aperto con queste parole la commemorazione delle vittime della Strage di piazza Loggia, ricordando gli istanti fatali di quel terribile 28 maggio di 49 anni fa don Fabio Corazzina, voce narrante della mattinata. Le sue parole hanno dato il là all'ingresso di tutte le delegazioni, sindacali e associative  e partiti che hanno voluto oggi come sempre essere in piazza.

  • In piazza Loggia il 49esimo anniversario della Strage
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Bandiere, striscioni, corone di fiori stanno popolando la piazza. Risplende il sole oggi sul lastricato ai piedi della stele, sferzata dalla pioggia in quel giorno di quasi mezzo secolo fa. Le delegazioni, che comprendono anche alcune scolaresche, sfilano ordinate, rendendo il loro commosso omaggio ai caduti.

Una delle numerose delegazioni Anpi presenti da tutto il territorio provinciale al cospetto della stele ha intonato Bella Ciao. Un lungo applauso è seguito alle note del canto divenuto inno della Resistenza e bandiera dell’antifascismo.

Il flusso costante di delegazioni prosegue in attesa degli otto rintocchi di campana che rinnoveranno il ricordo delle vittime alle 10.12 esatte, l'ora in cui la bomba scoppiò.

L'omaggio delle istituzioni

Si accinge a portare l’omaggio alle vittime anche il corteo istituzionale del Comune e della Provincia di Brescia, assieme a delegazioni di molti comuni bresciani, che partendo da Palazzo Loggia deporrà una corona ai piedi della stele. Per la prima volta in veste di sindaca della città ne farà parte anche Laura Castelletti.

Una lunga sosta in silenzio per la sindaca della città Castelletti, per Emanuele Moraschini, presidente della Provincia, e per tutti i rappresentanti istituzionali. Poi don Fabio Corazzina ha chiesto alla piazza il coraggio del silenzio, per prepararsi al ricordo delle vittime. Lo ha fatto rievocano le parole che Cesare Trebeschi pronunciò il 28 maggio 1975, primo anniversario. Quelle con cui invitava tutti bresciani e non a non portare fiori, ma a cercare in sé la colpa, nella indifferenza, invitando a voltare pagina.Alle 10.12 gli otto rintocchi

Otto rintocchi. Tanti quanti furono le vittime della strage. Risuonano nella piazza gremita oggi come allora, a scandirne la memoria: Giulietta Banzi Bazoli, 34 anni, insegnante; Livia Bottardi in Milani, 32 anni, docente; Alberto Trebeschi, 37 anni, insegnante; Clementina Calzari Trebeschi, 31 anni, insegnante; Euplo Natali, 69 anni, pensionato, ex partigiano; Luigi Pinto, 25 anni, insegnante; Bartolomeo Talenti, 56 anni, operaio; Vittorio Zambarda, 60 anni, operaio.

Franco Castrezzati, il sindacalista che stava parlando durante il comizio elettorale del 28 maggio 1974 e la cui voce che invoca la calma è rimasta nella memoria collettiva, era anche oggi in piazza Loggia, accanto alle autorità. È stato accompagnato alla stele appena finiti i rintocchi. A lui si è rivolta subito dopo la sindaca Laura Castelletti rendendogli la solidarietà dell’intera città.

La necessità di ricordare

Un messaggio di pace e speranza è quello che ha lanciato Siranoush Neshan Manookian, mediatrice iraniana da 40 anni in Italia, che ha scelto di aiutare i propri connazionali a integrarsi. Contro ogni violenza, in Iran come in Italia.

A ribadire la necessità della memoria è stata la voce di Mattia Rebessi, segretario provinciale Udu, associazione studentesca, specie a fronte «dell’assordante silenzio ogni volta che Blocco Studentesco compie atti inneggianti ad un ritorno alla dittatura fascista e al costante revisionismo storico operato dalla seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa».

Poi è stata la volta di Giorgio Graziani della segreteria nazionale Cisl, che ha ricondotto al significato di quella manifestazione sindacale di allora e del messaggio di libertà, democrazia che ancora ci arriva da quel passato. Ragione in più per non interrompere «quella ricerca della verità che dobbiamo a chi perse la vita, a chi quel giorno era in piazza e a chi ci ha messo sempre la faccia da allora», ha sottolineato. Il riconoscimento della piazza è andato ancora a Franco Castrezzati quando Graziani ha evocato il suo nome assieme a quello di chi da sempre è in prima fila perché quella di piazza Loggia non sia una pagina dimenticata della nostra storia.

 

 

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