Da Lutsk al confine per ritirare i doni: «Grazie Brescia»

Alexander, arrivato dall'Ucraina al confine con la Polonia, ha ricevuto il materiale raccolto nella nostra città per chi sta combattendo
Alexander ha ricevuto i doni dagli autisti che da Brescia hanno raggiunto il confine Polonia-Ucraina - © www.giornaledibrescia.it
Alexander ha ricevuto i doni dagli autisti che da Brescia hanno raggiunto il confine Polonia-Ucraina - © www.giornaledibrescia.it
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«Grazie per l’aiuto, grazie per la grande attenzione dimostrata. Per noi è davvero importante il supporto dell’Europa: We will win!». Alexander ci risponde dall’Ucraina nordoccidentale. Sono le 15 di domenica pomeriggio. È reduce da un viaggio durato due giorni dalla sua città, Lutsk, al confine con la Polonia per ritirare quanto gli ucraini della nostra provincia e i bresciani coordinati dall’amico Sasha hanno raccolto, in tempo record, per il suo popolo.

Missione

Gli autisti partiti dal quartier generale di Folzano sul quale sventola la bandiera blu e gialla non possono infatti oltrepassare la frontiera ed entrare nel Paese invaso dalle truppe russe: avendo un’età compresa tra i 18 e i 60 anni verrebbero trattenuti e molto probabilmente chiamati a combattere. Così lui, che nella sua città gestisce una palestra in cui si praticano arti marziali, li ha raggiunti al confine e ha caricato gli scatoloni sul suo furgoncino bianco.

In palestra

Al telefono parla in inglese. Nella fotografia che ci ha spedito via WhatsApp si vede il suo camioncino bianco stracolmo di kit di primo soccorso e sacchi neri pieni di coperte. Tutti doni che, come lui stesso ha documentato ieri pomeriggio su Instagram, ha scaricato in palestra per distribuire ai tanti uomini che stanno combattendo per salvare il Paese. In un post scrive che sono «regali degli amici dall’estero». A Lutsk in questi giorni sono risuonate sirene d’allarme. «Dove vivo io la situazione per ora è abbastanza tranquilla - racconta il giovane che, per via della sua professione, dice di collaborare con il Ministero dello Sport -. Ma vediamo i razzi arrivare dalla Bielorussia».

Il viaggio di chi fugge

Il viaggio per ritirare i doni bresciani «non è stato pericoloso, ma lento: c’erano infatti cinquemila automobili in coda per uscire dall’Ucraina». Persone disperate, alla ricerca di un rifugio, di una sistemazione lontano dalle bombe. «Ovviamente sono disponibile a rifare questo viaggio per ritirare eventuali altri aiuti dall’Italia: equipaggiamento militare e materiale sanitario in questo momento per noi sono fondamentali».

Punti di raccolta

C’è da scommettere che l’amico Sasha e gli altri referenti della comunità ucraina di casa nel Bresciano lo contatteranno presto. Basta fare un giro nei punti di raccolta attivi in città per rendersi conto di quanto stanno racimolando: il capannone di Folzano, ieri, era in gran fermento. Idem l’agenzia viaggi Ucraina di via Moretto, diventata in quattro e quattr’otto base logistica per tutto ciò di cui c’è bisogno in guerra: dai pannolini per i bambini alle cassette rosse per il primo soccorso, dalle coperte termiche alle torce, dal latte in polvere alle siringhe. «Ringrazio gli italiani, ringrazio Sasha, ringrazio Brescia - conclude Alexander -. Tutto ciò che ci state donando è molto prezioso. Noi andiamo avanti. We will win!».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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