Covid, stop alle mascherine negli ospedali: da lunedì solo nei reparti con fragili e nelle Rsa

In altri luoghi di degenza ospedaliera la decisione spetterà alle direzioni sanitarie
Loading video...
COVID, PROVE DI NORMALITA'
AA

Cosa resta del Covid? Un alleggerimento delle misure per contenerlo. Dunque un ulteriore segnale che conferma l’orientamento dell’Organizzazione mondiale della Sanità di dichiarare a breve la fine dell’emergenza pandemica internazionale.

La data fissata per la parola fine è il prossimo 20 maggio, esattamente quaranta mesi dopo l’inizio di tutto. In attesa, un ulteriore passo in avanti verso una completa normalità lo ha compiuto ieri il ministro della Salute Orazio Schillaci emanando un’ordinanza in cui si stabilisce che da dopodomani, lunedì primo maggio, e fino al 31 dicembre 2023, l’obbligo di mascherina all’interno degli ospedali resterà in vigore solo nei reparti in cui sono ricoverati pazienti fragili, anziani o immunodepressi, specialmente se ad alta intensità di cura. L’obbligo è esteso ai lavoratori, agli utenti e ai visitatori delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali.

Nel testo dell’ordinanza si specifica che negli altri reparti ospedalieri e nelle sale d’attesa la decisione sull’uso o meno di mascherine da parte degli operatori sanitari e dei visitatori spetta alle direzioni sanitarie di ogni specifica struttura. A loro la decisione di disporne l’uso anche per tutti coloro che presentino sintomatologia respiratoria

Sul territorio

Negli ambulatori medici, l’uso o meno delle mascherine è a discrezione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. E i tamponi? Anche in questo caso è in capo alle direzioni sanitarie e ai vertici della sanità regionale stabilire se i pazienti devono essere sottoposti all’esecuzione di tampone diagnostico per infezione da Sars-CoV-2 per l’accesso ai Pronto soccorso.

Nell’ordinanza del ministro è chiarito che «non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: i bambini di età inferiore ai sei anni; le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.

Il ministro Schillaci: «Ho firmato l’ordinanza che limita l’obbligatorietà delle mascherine negli ospedali ai reparti a maggior intensità di cura e con i pazienti più fragili oltre alle Rsa. Questo testimonia che finalmente stiamo uscendo da questa terribile pandemia che ha limitato le nostre vite negli ultimi tre anni e confido molto che il prossimo 20 maggio anche l’Oms dichiari la fine della pandemia. Guardiamo con ottimismo al futuro, ma siamo pronti in caso di nuove emergenze a intervenire tempestivamente per continuare - ha concluso - a salvaguardare la salute pubblica e i nostri cittadini». 

Cosa resta

Cosa resta del Covid? Resta, intanto, il resoconto con i dati settimanali aggiornati inviato puntualmente dall’Agenzia di tutela della Salute di Brescia ogni venerdì. In quello di ieri i nuovi positivi erano 89 su 903 tamponi fatti a pazienti sintomatici. Decessi di casi positivi non se ne registrano da mesi. Non solo nella nostra realtà, tra le più colpite durante la prima ondata della primavera di tre anni fa, ma anche nel resto del mondo la pandemia continua a rallentare. A livello regionale, i ricoverati in terapia intensiva sono cinque, mentre i ricoverati con sintomi Covid nei reparti dedicati sono 192.

Nel mondo

Situazione sotto controllo anche a livello globale ad eccezione del Mediterraneo orientale e, soprattutto, del Sud-Est asiatico, dove l’aumento dei casi è trainato dalla variante XBB.1.16 (Arturo).

La crescita di questa variante sembra però segnare il passo e non sembra più pericolosa delle altri ceppi del virus SarsCoV2 in circolazione. Sono gli andamenti identificati dall’ultimo rapporto sulla pandemia dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Secondo il documento, negli ultimi 28 giorni sono stati riportati circa 2,8 milioni di casi di Covid-19 e sedicimila morti, rispettivamente il 23% e il 36% in meno rispetto ai 28 giorni precedenti. I contagi calano del 34% in Europa, del 15% nel Pacifico Occidentale, del 35% nelle Americhe e del 68% in Africa; salgono invece del 41% nel Mediterraneo Orientale e del 666% nel Sud-Est Asiatico.

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato