Caro bollette, per 25mila famiglie peggiorate le condizioni abitative

Il costo dell’elettricità e del gas è raddoppiato: gli appartamenti sono bui e sempre più freddi
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25MILA FAMIGLIE IN POVERTA' ENERGETICA
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Le bollette sono sempre più care, il carrello spesa (allo stesso prezzo) è sempre più vuoto, i mutui sono un vero e proprio incubo. In sintesi, ma non è verità che tutti conosciamo molto bene, far quadrare i conti familiari è ormai per moltissimi una vera e propria missione impossibile.

La fotografia della realtà ci arriva da uno studio della Cgia di Mestre, a livello nazionale sono 2,2 milioni le famiglie in povertà energetica; 5 milioni di persone che nel 2021 vivevano in abitazioni poco salubri, scarsamente riscaldate d’inverno, poco raffrescate d’estate, con livelli di illuminazione scadenti e con un utilizzo molto contenuto dei principali elettrodomestici bianchi. Nel Bresciano le famiglie che vivono in queste condizioni sono circa 25mila, un numero impressionante.

Prospettive

Questi risultati, purtroppo, preoccupano non poco, anche perché sono certamente sottodimensionati, in quanto riferiti a prima dello shock energetico scoppiato nel nostro Paese a inizio del 2022. Rispetto al pre-Covid, oggi il costo del gas e dell’energia elettrica e più che raddoppiato; e sebbene la spesa delle famiglie e delle imprese per le bollette di luce e del gas sia in calo da parecchi mesi, l’incremento dei costi energetici rispetto al periodo pre-Covid rimane ancora molto elevato.

Le prospettive per i prossimi mesi sono tutt’altro che buone. Da qui a fine anno è infatti in arrivo una vera e propria stangata; tra bollette, alimentari, scuola, mutui, benzina e ristorazione gli italiani vanno incontro a un salasso da 1.600 euro a famiglia. A farci i conti in tasca è Assoutenti che prevede, tra gli altri, rincari di 190 euro per gli alimentari, di circa 95 euro per il corredo scolastico, di più di 100 euro per i carburanti. I conti familiari saranno quindi nuovamente messi a dura prova.

Le zone

I nuclei familiari più a rischio sono costituiti da un elevato numero di persone, si trovano in condizioni di disagio economico e le abitazioni in cui vivono sono in cattivo stato di conservazione. A livello territoriale la situazione più critica si verifica in Calabria, dove il 16,7% delle famiglie, composte da 304.675 individui, si trova in condizioni di povertà energetica. Seguono la Puglia (16,4%), il Molise (16%), la Basilicata (15%) e la Sicilia (14,6%). Le regioni, invece, meno interessate da questo fenomeno sono la Lombardia (5,3% delle famiglie totali), la Liguria (4,8%) e, in particolar modo, le Marche (4,6%). Il dato medio nazionale è pari all’8,5% ed è in crescita dello 0,5% rispetto al 2020.

Le principali condizioni professionali del capofamiglia che si trovano in povertà economica sono, in linea di massima, tre: disoccupato, pensionato solo e in molti casi, sottolinea lo studio della Cgia, quando lavora lo fa come autonomo. Va infine sottolineato che le famiglie più a rischio, soprattutto nel Sud, sono quelle che utilizzano il gas quale principale fonte di riscaldamento. Coloro che invece utilizzano altri combustibili (bombole a gas, pellet, gasolio, legna, kerosene), presentano valori percentuali di rischio più contenuti.

I listini

Sul fronte degli aumenti in arrivo, più caro anche spostarsi in auto: nel periodo settembre-dicembre 2022 il prezzo della benzina si è attestato in media a 1,679 euro al litro contro 1,947 euro di oggi. Se i listini alla pompa dovessero mantenersi ai livelli attuali, ipotizzando due pieni al mese a famiglia, la spesa salirebbe nell’ultimo quadrimestre di 107 euro rispetto al 2022, avverte Assoutenti.

Si riaccende poi l’allarme sulle bollette energetiche: in base alle previsioni degli analisti, le tariffe elettriche dovrebbero salire tra il +7% e il +10% nel prossimo trimestre. Sarà più caro anche mangiare nei ristoranti e consumare nei bar, considerati i rincari scattati nei locali pubblici di tutta Italia: in questo comparto, conclude l’associazione, l’aggravio di spesa sarà di circa +28 euro a famiglia in 4 mesi.

Artigiani

I costi energetici continuano a preoccupare ancora tantissime famiglie, anche alla luce delle scadenze previste entro la fine di questo mese. Se, infatti, non verranno prorogati gli aiuti messi in campo dal governo Meloni con la legge di bilancio 2023, dal prossimo mese di ottobre avremo un deciso aumento delle bollette e a pagarne il conto saranno soprattutto le famiglie dei lavoratori autonomi.

Nel ricordare che il 70% circa degli artigiani e dei commercianti lavora da solo, ovvero non ha né dipendenti né collaboratori familiari, moltissimi artigiani, tantissimi piccoli commercianti e altrettante partite Iva hanno pagato due volte l’impennata delle bollette di luce e gas verificatasi negli ultimi due anni. La prima come utenti domestici e la seconda come micro imprenditori per riscaldare/raffrescare e illuminare le proprie botteghe e negozi. Segnaliamo, infine, che sebbene il rischio povertà o esclusione sociale delle famiglie presenti in Italia in questi ultimi anni sia diminuito, anche nel 2022 quelle con un reddito principale da lavoro autonomo presentavano un rischio povertà pari al 19,9% del totale, contro il 17,2% delle famiglie con fonte di reddito principale da lavoro dipendente.

Purtroppo, anche dopo il Covid, la crisi energetica e il boom dell’inflazione i nuclei in cui il capofamiglia è un lavoratore autonomo continuano ad avere maggiori fragilità economiche e sociali di quelle dei lavoratori dipendenti. Questi bonus, pertanto, vanno prorogati, sottolinea il centro studi della Cgia, almeno sino alla fine del prossimo inverno, per dare un sostegno a chi ancora adesso si trova in una condizione di difficoltà economica. 

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