Capra: «La sfida da raggiungere? Un nido ogni due quartieri»

Amministrare la città: viaggio tra i progetti in itinere dei diversi assessorati della Loggia
Palazzo Loggia - © www.giornaledibrescia.it
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Se si dovesse riassumere tutto in un numero, sarebbe senza alcun dubbio 200. Perché duecento sono i milioni di euro che - dal 2018, anno d’insediamento della Giunta Del Bono bis, al 2023 elettorale - saranno stati stanziati per investimenti sulla città.

A confermarlo è l’assessore Fabio Capra, alla regia amministrativa dei Settori bilancio, tributi, personale e pubblica istruzione. Che, tracciando l’affresco di quanto fatto finora e guardando ai prossimi mesi - ultimo miglio di questo mandato - ne va orgoglioso: «Si tratta di un dato distintivo, perché significa che nemmeno il Covid ha fermato la tendenza dell’Amministrazione a investire. Tenendo conto che, mediamente, la spesa corrente si è sempre aggirata attorno ai 284 milioni all’anno con conti in ordine. Questo è stato possibile grazie a una gestione oculata con zero sprechi e grazie ai 45 milioni di euro di ristori ricevuti dal Governo nei due anni della pandemia, risorse che abbiamo distribuito interamente ai cittadini».

La lotta all'evasione fiscale

Non smettere di investire sulla città, soprattutto in un momento di crisi generale come quello che ha contraddistinto il biennio 2020 e 2021 paralizzato dall’emergenza sanitaria, significa non inceppare un intero sistema Brescia. Perché dietro ai cantieri, alle opere pubbliche, ai bandi pubblici ci sono imprese e professionisti e - quindi - lavoro e famiglie, ma anche i servizi e l’immagine di una città che mantiene alti i suoi standard, che si innova, si rigenera e si «responsabilizza».

L’emblema di quest’ultimo punto sta in un’altra cifra: 8 milioni. «Con costanza si è portata avanti la lotta all’evasione e all’elusione delle tasse, riuscendo ogni anno, fatta eccezione per il 2020, a riportare nelle casse pubbliche circa 8 milioni di euro. E questo significa che, rispetto a tanti Comuni, Brescia è ancora una città responsabile: le fasce di evasione si stanno stringendo».

L’ultimo miglio: un anno prima del voto

Asili nido al centro degli impegni di quest'anno in Loggia - © www.giornaledibrescia.it
Asili nido al centro degli impegni di quest'anno in Loggia - © www.giornaledibrescia.it
Dagli obiettivi raggiunti e «spuntati» sul programma di mandato a quelli da raggiungere in questi mesi. Due i filoni principali: istruzione e cultura. Cioè? Centrale sarà il tema degli asili nido, un disegno al quale finora si è lavorato dietro le quinte, creando le condizioni per arrivare, ora, a «mettere a terra» progetti tangibili. Il punto di partenza è l’analisi dello spaccato sociale: «Va riorganizzata la rete scolastica: paradossalmente - spiega Capra - abbiamo più domande nei nidi con meno posti a disposizione e meno richieste all’infanzia con più posti liberi. C’è quindi il dovere di investire negli asili nido per dare una risposta alle giovani coppie e alle famiglie».

Come? «Bisogna fare in modo che ogni quartiere abbia almeno una scuola primaria, secondaria e dell’infanzia ma, soprattutto, deve esserci almeno un asilo nido ogni due quartieri al massimo, ampliando anche le sezioni primavera (fascia 2-3 anni)». Una spesa importante quella per gli asili: 7,5 milioni di euro messi sul tavolo dal Comune a fronte di un incasso derivato dalle tariffe pari a circa 1,7 milioni. Ma - assicura Capra - «è un investimento su cui si deve scommettere». La meta: «Entro la fine del mandato vogliamo arrivare ad aumentare le iscrizioni al nido di cento posti convenzionati, passando così dai 710 iniziali ai futuri oltre ottocento».

Che c’entra, invece, il capitolo cultura? Si riannoda alla tassa di soggiorno, che oggi «vale» 800mila euro di incassi all’anno. «Con Capitale della Cultura sicuramente questa cifra raddoppierà e quando costruiremo quest’ultimo bilancio 2023 faremo in modo di destinare queste risorse alla cultura, al turismo, all’abbellimento, al decoro e alla pulizia della città. Senza sprecare nulla e, al contempo, senza aumentare tasse e tariffe per cittadini e commercianti».

La tariffa puntuale slitta al prossimo mandato 

 

L'assessore al Bilancio e all'Istruzione, Fabio Capra - © www.giornaledibrescia.it
L'assessore al Bilancio e all'Istruzione, Fabio Capra - © www.giornaledibrescia.it
Assessore, qual è il risultato di cui va più fiero sul fronte bilancio e quale sul fronte istruzione?

Nel bilancio è quello di poter contare su risorse nostre: il nostro Comune è tra i cinque più virtuosi perché dipende solo per il 20% da trasferimenti statali. Questo ci ha anche permesso di riuscire a rispondere a tutte le esigenze e siamo riusciti a farlo senza aumentare le tariffe degli asili, delle mense, dei grest o dei biglietti della metro. Per quanto riguarda l’istruzione, invece, è essere riuscito a siglare una nuova convenzione per sei anni con le scuole paritarie: un risultato raggiunto dopo mesi di lavoro e con il voto unanime del Consiglio comunale. È un percorso che fa scuola in tutta Italia, promuove il pluralismo dell’offerta: abbiamo 21 scuole comunali, venti paritarie e 15 statali.

Qual è stato il «grande imprevisto»? 

Senza dubbio per le mie deleghe il Covid. Ma la solidità e l’oculatezza delle scelte ha fatto sì che il bilancio sia stato resiliente verso la pandemia grazie a un grande lavoro che è sempre stato di squadra.

Potrebbe farci qualche esempio concreto?

Se siamo riusciti ad avere un avanzo di amministrazione libero lo si deve in primis al sindaco, che è riuscito ad ottenere dall’allora premier Conte 13 milioni di euro per le zone rosse. Ma c’è un altro grande lavoro di squadra che ha aiutato su parecchi fronti e settori: la grande capacità, soprattutto negli ultimi tre anni, di vincere bandi e di aggiundicarsi fondi: basti pensare che abbiamo liberato mutui per 14 milioni grazie al tesoretto che ci siamo conquistati attraverso gli stanziamenti del Pnrr. Il 90% dei nostri investimenti si sostiene interamente con risorse comunali, i mutui sono un decimo del totale e così si deve proseguire, come fatto per il tram. In questo modo si lascia un avanzo anche per il nuovo mandato amministrativo.

Non è preoccupato delle ricadute del conflitto in Ucraina e, quindi, dell’aumento dei costi dell’energia?

La variazione contempla già due milioni di costi in più: certo, speriamo che il costo del gas cali, altrimenti dovremmo ricorrere all’avanzo.

Una richiesta al Governo?

Senza dubbio di fare di più per i contratti pubblici: lo Stato deve fare di più, i dipendenti sono pagati troppo poco per le qualifiche che hanno e lavorare nella pubblica amministrazione sta diventando sempre meno appetibile.

Siete stati criticati per la mancata tariffa puntuale legata alla differenziata: si farà?

L’intervento di Arera ha dimostrato che il nostro piano era ben strutturato e ora che l’ostacolo è superato, nel prossimo mandato chi arriverà potrà davvero puntare sulla tariffa puntuale: ora ci sono parametri certi e stabili. Ma non sarà un’operazione facile, anzi: credo che non si potrà attuare un passaggio immediato, servirà una fase di transizione.

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