Bollette, Brescia regina della Lombardia per spesa pubblica

La città si piazza quarta nella classifica nazionale relativa ai capoluoghi più attenti agli sprechi per luce, acqua e gas
Palazzo Loggia, sede del governo politico della città - © www.giornaledibrescia.it
Palazzo Loggia, sede del governo politico della città - © www.giornaledibrescia.it
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Nettamente meglio di tutti gli altri capoluoghi lombardi. In quanto alla gestione della spesa pubblica dedicata a luce, acqua e gas per il funzionamento delle sue strutture, Brescia - a livello regionale - è imbattibile: il nostro capoluogo è infatti il Comune più attento agli sprechi. Basti pensare che per trovare il nome di un’altra città lombarda nell’elenco delle buone performance bisogna scorrere la classifica fino alla voce numero sedici: Mantova. E, comunque, la differenza descritta dai numeri è abissale. Insomma, se è vero che ci si può lamentare per la bolletta di casa - specie in questi mesi in cui il «caro energia» è arrivato a toccare vette inedite, fino a bloccare o a fare riconvertire intere filiere produttive - di certo i bresciani possono andare fieri della gestione pubblica: negli uffici comunali la Loggia risparmia il più possibile o, come piace dire all’assessore al Bilancio Fabio Capra, «tiene a mano», perché il portafoglio pubblico va gestito «esattamente come quello famigliare».

Performance

Lo studio - condotto dalla Fondazione Gazzetta amministrativa della Repubblica italiana (Gari) per AdnKronos - nasce con l’obiettivo di rispondere a una domanda ben precisa: prima della recente ondata di rincari, com’è stata la gestione delle spese per i consumi da parte di città capoluogo e Regioni italiane?

Per farlo, Fondazione Gari ha realizzato un rating dettagliatissimo degli enti pubblici in rapporto alle tre voci di costo chiave: energia elettrica, acqua e gas prendendo in esame i dati relativi al 2020. E Brescia spicca per le sue performance virtuose in entrambe le comparazioni: in quella regionale svetta al primo posto, mentre in quella nazionale si piazza in quarta posizione (subito dopo Parma, Reggio Emilia e Rovigo), confermandosi l’unico capoluogo lombardo nelle prime dieci posizioni.

EMBED [I dati]

Il paragone con la «cugina» Bergamo, che nel dossier della Fondazione Gari scivola all’87esima posizione, è sbalorditivo. Tradotto in cifre: per quanto riguarda il gas nel 2020 Brescia ha speso complessivamente 34.982,38 euro, mentre la bolletta di Palazzo Frizzoni è arrivata a quota 4.369.261,03 euro. Quasi 125 volte tanto. La più piccola Mantova, che pure guadagna il secondo posto lombardo e il sedicesimo nella graduatoria nazionale, sempre per il gar, ha sborsato 139.192,84 euro: il quadruplo rispetto ai consumi registrati da Palazzo Loggia.

Ottimo anche il rating della Lombardia: la Regione guidata da Attilio Fontana incassa infatti una tripla A, battendo la pur sempre virtuosa Emilia Romagna in due voci su tre: acqua (94.360,75 euro contro i 172.235,76 euro sborsati dal governatore Stefano Bonaccini) e gas (377.172,60 contro 398.008,39).

Come funziona la classifica

Famiglie, aziende e Comuni sul piede di guerra per il caro bollette - © www.giornaledibrescia.it
Famiglie, aziende e Comuni sul piede di guerra per il caro bollette - © www.giornaledibrescia.it
Come funziona la classifica? Il Centro ricerche della Fondazione Gazzetta amministrativa - si spiega nel dossier pubblicato da AdnKronos - analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell’ente pubblico in questione e, attraverso algoritmi di ricerca scientifica, individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici.

Le uscite dell’ente - Regioni o Comuni capoluogo - in relazione alle singole voci (elettricità, acqua e gas) vengono poi confrontate con il cosiddetto benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di «performance positiva» (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), «scostamento lieve» (quando la cifra è compresa tra la spesa media e il 30% in più), «scostamento considerevole» (nel caso in cui il valore è compreso tra lo scostamento lieve e il 100% in più). Infine c’è la «spesa fuori controllo», quella cioè che supera di oltre il 100% il valore medio: come, ad esempio, nel caso di Salerno, dove la bolletta dell’elettricità nel 2020 è arrivata a 9 milioni 695mila euro.

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