Tassa rifiuti, a Brescia un utente su dieci non paga

Per la Tari rincaro dell’1,3% a 32,9 milioni dovuto alle regole Arera: il costo del servizio di raccolta sarà di 35,3 milioni nel 2022
PICCOLI AUMENTI PER LA TARI
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Il servizio di raccolta rifiuti e pulizia strade costerà alla Loggia 35,3 milioni di euro. Una quota la verserà il Comune di Brescia, per esempio con le risorse recuperate dalla lotta all’evasione. La gran parte sarà però coperta dalla tariffa rifiuti, la Tari: per questo e il prossimo anno si tratta di 32,9 milioni di euro, spalmati sulle 117mila utenze cittadine, di cui 23mila non domestiche (imprese, bar, ristoranti, artigiani).

Una cifra cresciuta dell’1,3% rispetto allo scorso anno per via del nuovo schema di calcolo stabilito da Arera, l’autorità nazionale per l’energia e l’ambiente.

«In base al Piano economico-finanziario(Pef) di Arera, dobbiamo applicare questo aumento - ha spiegato ieri in commissione l’assessore al Bilancio Fabio Capra -. Ma si tratta di meno dell’indice Istat degli ultimi due anni, che vale il 3% e che noi avevamo deciso di non applicare». Un rincaro, quindi, ci sarà. Ma sarà contenuto, assicura Capra.

I calcoli della Loggia dicono che per una famiglia di due persone che vive in una casa di 90 mq, la bolletta passerà da 163 a 166 euro; per una famiglia di 3 persone in un alloggio simile si passerà da 172 a 175 euro; una coppia con due figli in 105 mq pagherà 223 euro invece di 219. «Insomma, è come se si pagasse un euro in più a residente».

Rispetto alle cifre contenute nel Pef la Loggia mette sul piatto 197mila euro di rimborso statale per i rifiuti prodotti dalle scuole; 440mila euro per la spazzatura degli uffici comunali; 530mila per le agevolazioni per oratori, ospedali, circoli, associazioni, famiglie numerose; 800mila euro di lotta all’evasione e all’elusione, soprattutto delle utenze non domestiche, con l’ampliamento delle superfici imponibili. Restano da pagare con la bolletta 32,9 milioni di euro.

La delibera Tari sarà allegata al bilancio di previsione 2022 (il 23 e il 31 gennaio i due passaggi in Consiglio comunale) e non scorporata come chiesto dal Comuni e dall’Anci. «Ma i bollettini per i pagamenti non saranno spediti prima di fine marzo» ha assicurato Capra. Nel frattempo si spera di capire come evolverà la pandemia e se serviranno ristori per le attività economiche anche quest’anno, come avvenuto nei due anni precedenti. L’approvazione del bilancio consentirà maggiore flessibilità, intervenendo con variazioni in caso di bisogno. Evasione. Di certo dopo il rallentamento per la pandemia, si riprenderà con la lotta all’evasione.

Già, ma quanti sono quelli che non pagano ha chiesto il presidente della Commissione Gianpaolo Natali? Durante l’anno, ha spiegato Capra, paga regolarmente circa l’82% delle utenze Tari. Si cerca di recuperare la quota restante nei cinque anni successivi: «Ne recuperiamo circa la metà». Alla fine, quindi, del monte Tari si porta a casa il 90-92%. Come se un utente su dieci non pagasse. Una fetta in continuo calo, ha rimarcato l’assessore. Come certifica anche la riduzione dei crediti di dubbia esigibilità. Ma l’obiettivo, ha assicurato Capra, è ridurla ancora.

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