Boccata d’ossigeno per Poste: a Brescia arrivano 100 portalettere

Entreranno in servizio a febbraio. Il «rinforzo» potrebbe avere ricadute positive anche negli uffici
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IN ARRIVO 97 PORTALETTERE
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Cento nuovi portalettere, tutti assunti a tempo indeterminato, da distribuire tra Brescia e la provincia, renderanno finalmente di nuovo stabile sul nostro territorio il traballante settore del recapito di Poste Italiane. La notizia arriva come una boccata di ossigeno per un ambito che nel Bresciano negli ultimi anni ha attraversato numerose e gravi difficoltà, pagate da ogni famiglia e ogni azienda del nostro territorio sotto forma di disservizi continui, tra raccomandate mal consegnate, corrispondenza ordinaria in ritardo anche di settimane, e giornali finiti nel dimenticatoio.

I 97 futuri portalettere (in Italia saranno 1.700), di cui 80 lavoreranno a tempo pieno e 17 a tempo parziale, inizieranno a febbraio quando Poste avvierà i primi inserimenti, in un organico che a Brescia conta oltre 600 operatori: 460 di ruolo e 160 ragazzi a tempo determinato. «Con la prima trance se ne arruoleranno subito 85 - spiega il segretario di Slp Cisl Celso Marsili - portando un rinforzo finalmente consistente, per cui stiamo facendo pressioni da tempo e che non si vedeva in queste proporzioni da 25 anni. L’ingresso dei 97 nuovi portalettere potrebbe consentire di mettere una prima pezza nel lavoro di sistemazione dell’altrettanto grave problema che vede coinvolti gli sportelli, con una carenza di impiegati arrivata nel Bresciano a circa 150 unità su un totale di circa 650, con le uscite per pensionamento di una trentina di persone a fine anno».

Come? «Riqualificando qualcuno dei portalettere più esperti - precisa Marsili - che chiedono da tempo il cambio di mansione e potranno finalmente ottenerlo». Secondo il segretario di Slc Cgil Laura Storti però, nonostante la buona notizia, la situazione continuerà a richiedere molte attenzioni. «I nostri portalettere stanno lavorando in apnea dallo scorso ottobre - racconta la Storti - da quando cioè Poste ha acquisito Nexive, assumendo i suoi 1500 dipendenti (di cui 30 a Brescia) senza preoccuparsi dei 5.000 ragazzi che collaboravano alle consegne per quella società ed erano assunti da cooperative. Questo aggravio di corrispondenza ha determinato serie difficoltà nel suo smaltimento, perché quella lavorata in precedenza dalla stessa Nexive non era poca e molti portalettere, soprattutto quelli meno esperti assunti con contratti a scadenza di tre mesi, si sono trovati a dover lavorare fino a 10 ore al giorno con gli straordinari non pagati. Discorso diverso per gli addetti al reparto dove si gestiscono i pacchi Amazon, in cui le maestranze operano spesso anche la domenica e i festivi ma almeno le ore straordinarie vengono regolarmente retribuite».

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Oltre che alle condizioni del personale le attenzione sindacali si concentrano su quelle dei luoghi postali, in qualche caso alle prese con impianti di riscaldamento guasti. «Abbiamo segnalazioni di caloriferi fuori uso a Desenzano del Garda, Flero, Poncarale, Ospitaletto e Borgo San Giacomo - precisa la segreteria Slc Cgil -. A Gardone Valtrompia si va a singhiozzo, mentre a Orzinuovi sono al freddo i postini. In questi casi l’azienda interviene fornendo stufette. Noi sollecitiamo l’aggiustamento degli impianti energetici».Servono nuove assunzioni per rendere più efficiente la distribuzione della corrispondenza.

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