Bimbi mai nati, le mamme: «Chiederemo per una class action»

Albero di Natale al Vantiniano solo fuori dall'area cintata. Il questore: «Volevamo evitare che la situazione degenerasse»
BIMBI MAI NATI
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«Siamo sotto choc e ora ci rivolgeremo ai nostri avvocati per una class action per danni morali: meritiamo giustizia». A dirlo sono le mamme che questa mattina si sono viste negare la possibilità di mettere un piccolo albero di Natale all'interno dell'area del cimitero Vantiniano in cui un tempo erano le spoglie dei loro figli mai nati o deceduti poco dopo il parto. Alla fine, hanno potuto collocarlo solo oltre il nastro bianco e rosso che proprio stamane è stato posto attorno a quella sezione del camposanto poco prima del loro arrivo.

Lì dove giacevano i resti dei loro piccoli, nel posto dove nelle scorse settimane il Comune di Brescia ha fatto esumare le salme di 2.500 bimbi, hanno trovato a bloccarle intorno alle 10 alcuni agenti della Digos e della Polizia di Stato. Con ogni probabilità, erano state allertate da chi era a conoscenza dell'iniziativa. Interpellato, il Comune ha preferito non rilasciare dichiarazioni.

Questo è solo l'ultimo capitolo di una vicenda che si trascina da settimane: «Uno schiaffo, l'ennesimo dolore per noi che abbiamo perso i nostri bambini e ora ci sentiamo ancora una volta umiliati» dicono i genitori. Al tentativo di avvicinarsi per lasciare gli alberelli natalizi con i nomi dei figli, sono state invitate ad allontanarsi, pena una multa e una denuncia. 

Il questore di Brescia Giovanni Signer precisa: «Il nostro intervento è avvenuto solo per evitare che la situazione degenerasse visto che attorno alla vicenda c'è stata grande attenzione e tensione». 

Le polemiche avevano già investito la giunta guidata dal sindaco Emilio Del Bono tra ottobre e novembre, accusata di non aver adeguatamente avvisato le famiglie coinvolte da una massiccia campagna di esumazioni di bimbi mai nati. Secondo le mamme, che a poche ore dal giorno della commemorazione dei defunti si sono trovate di fronte una spianata vuota con il terreno battuto dagli escavatori, il Comune non ha applicato la sensibilità che invece si usa in occasione di altri tipi di estumulazioni, per cui mesi prima è prevista l'apposizione di un adesivo giallo su ogni lapide. «Nel nostro caso - dicono i genitori - non lo hanno fatto perché 2.500 bollini erano costosi come ci ha detto una dirigente comunale in una telefonata registrata e troppo numerosi da attaccare e ci hanno messi di fronte al fatto compiuto. È stato come se i nostri figli morissero una seconda volta». 

Il Comune di Brescia, per voce dell'assessore ai servizi cimiteriali Valter Muchetti, ha spiegato di aver rispettato quanto previsto dal regolamento di polizia mortuaria, esponendo cartelli nel camposanto almeno 90 giorni prima e pubblicando l'avviso sul sito web e nell'albo pretorio. Le famiglie, però, sostengono che le affissioni fossero dei fogli formato A4, posizionati in punti non visibili e in cui non c'è nessun passaggio obbligato. Su 2.500 famiglie, solo 70 avevano intercettato l'avviso e chiesto di partecipare all'esumazione. Le altre hanno trovato peluche e targhette prelevate dalle piccole tombe accumulati in due scatoloni affidati dal custode del cimitero. 

Nel terreno, inoltre, nelle scorse settimane alcuni genitori hanno trovato frammenti di ossa che il Comune di Brescia ha annunciato di voler far analizzare. 

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