Bimbi mai nati, Muchetti: «Esumazioni regolari al Vantiniano»

In Consiglio comunale aspro dibattito sulla vicenda delle tombe rimosse al cimitero. Per le opposizioni «tanti errori e niente scuse»
L’area. Qui sono state effettuate le esumazioni - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’area. Qui sono state effettuate le esumazioni - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I toni sono stati più bassi rispetto alla commissione di venerdì scorso, come la delicatezza del tema e soprattutto il rispetto per il dolore delle famiglie coinvolte imponevano. Qualche accenno un po’ spigoloso c’è stato, ma nell’aula del Consiglio comunale, sulla vicenda delle esumazioni al Vantiniano delle tombe di 2.500 bimbi mai nati o nati morti, la dialettica tra maggioranza e opposizione non ha trasceso i termini dell’aspro confronto.

Conclusosi col mantenimento delle proprie posizioni: da un lato l’assessore di partita, Valter Muchetti, ha ricostruito l’accaduto difendendo l’operato dei suoi uffici; dall’altro le forze di minoranza (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia) hanno ribadito le proprie critiche.

Le interrogazioni presentate in aula

Erano tre le interrogazioni sull’argomento, una per ognuno dei tre gruppi citati. Si è deciso per la trattazione congiunta. Paola Vilardi ha parlato di una «ferita aperta» per le famiglie ed ha chiesto all’Amministrazione di chiarire quanto accaduto: «Cosa sarà dei resti? Come è stato possibile esumare 2.550 tombe in così poco tempo? Evidentemente è stata usata un’escavatrice. Cosa intende fare l’Amministrazione per rimediare a questo grave errore?». Simona Bordonali ha sottolineato che «noi siamo intervenuti solo dopo numerose sollecitazioni da parte di molte mamme, che sin da fine ottobre hanno contattato gli uffici del Comune ed il cimitero senza ricevere adeguate risposte. L’assessore spieghi come sono avvenute le varie fasi dell’esumazione, perché certamente c’è stato qualche errore». Gianpaolo Natali, che ha ricordato come il suo gruppo venerdì non abbia abbandonato la commissione «per rispetto dei genitori che chiedono rispetto», ha ribadito la richiesta di conoscere «per quale motivo alle famiglie non è stata comunicata l’esumazione».

L'intervento dell'assessore

L’assessore Muchetti ha risposto ripercorrendo i punti trattati in commissione, dopo aver espresso l’augurio che «non si ripeta il tentativo goffo di voler puntare al primato della gestione del dolore delle famiglie coinvolte: non è questo il luogo per gli avvoltoi del dolore!». Parole che hanno suscitato la protesta delle minoranze. Muchetti poi ha affrontato il merito della questione, ricordando il quadro normativo: «Dopo l’evento abortivo i contatti con la madre ed i genitori sono tenuti esclusivamente dalle strutture sanitarie che raccolgono la loro volontà rispetto alla scelta se procedere o meno alla sepoltura e se attribuire a questa il nome ed il cognome. Il Comune deve accogliere i resti nel cimitero, ma non vi è alcun rapporto concessorio tra Comune e cittadino, bensì un accordo con l’ente ospedaliero». Muchetti ha poi sottolineato come la Carta della qualità dei servizi cimiteriali non faccia mai riferimento a feti o bimbi nati morti, quindi «non si applica la previsione dell’art. 5 di collocare appositi adesivi gialli sui cippi dei defunti da esumare. Tali adesivi, che in precedenza sono stati pure utilizzati, hanno dimostrato di non essere del tutto efficaci ai fini dell’informazione ai parenti. Una norma che, se si vuole, si può cambiare. All’opposizione dico: facciamolo insieme. E lo stesso vale per il regolamento cimiteriale, che risale al 1990».

Rispetto agli avvisi, l’assessore ha aggiunto che «non riportano l’elenco dei nominativi dei sepolti in quanto, per motivi di privacy, si è ritenuto di comunicare di rivolgersi ai custodi e agli uffici per richiedere informazioni. Per l’avvio delle operazioni è stata data la precedenza alle sepolture per le quali vi erano richieste da parte dei familiari di essere presenti all’esumazione. Anche per chi si è presentato nel corso delle operazioni si è garantita comunque la possibilità di partecipare con la medesima precedenza. Nessuno di coloro che hanno presenziato (in 64 casi) si è lamentato o ha segnalato che le operazioni fossero state svolte frettolosamente o in modo non accurato».

Le repliche

Le opposizioni non si sono dichiarate soddisfatte. Per Paola Vilardi «rigirare la frittata in questo modo è davvero imbarazzante da parte dell’assessore: mancano risposte a molte richieste». Per Bordonali «Muchetti ha perso l’ennesima occasione per fare chiarezza. Se i regolamenti sono vecchi, perché in passato non è mai accaduto nulla di simile?». Per Natali «l’assessore avrebbe solo dovuto dire "Chiedo scusa a tutti i genitori". Non ha avuto il coraggio di farlo. Spero che la magistratura possa chiarire l’accaduto». Dopo il Consiglio i capigruppo di maggioranza (Parenza, Patitucci, Albini e Benzoni) hanno emesso una nota congiunta per confermare «la più affettuosa comprensione e vicinanza al rinnovato dolore delle madri, dei padri e delle famiglie», stigmatizzare «la strumentalizzazione del dolore di una ferita sempre aperta operata dai gruppi consiliari della minoranza» e ribadire «piena fiducia a tutto il personale del Settore cimiteriale e all’assessore Muchetti. Resta da parte nostra - concludono - la piena disponibilità in Consiglio a rivedere gli aspetti informativi contenuti nei regolamenti e sottolineiamo che non sempre le fredde disposizioni normative parlano il linguaggio del cuore».

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