A scuola in bus: «Lunedì a regime, rischio ressa col turno unico»
È stata una settimana di assestamento per le scuole secondarie di secondo grado bresciane, che giorno dopo giorno stanno riportando i ragazzi in classe per la didattica in presenza, con una percentuale compresa al momento fra il 30 e il 50%. Le cose, nell’insieme, stanno procedendo e grossi problemi non sono emersi sul fronte del trasporto pubblico, la variabile ritenuta di maggiore impatto per il sistema scolastico alla prova della ripresa.
Qualche elemento critico si sta profilando, però, sulla possibilità di adozione del turno unico da parte di istituti che, in questo modo, potrebbero far entrare la metà degli studenti con un solo ingresso alle 8. Dovrebbe accogliere tale modalità l’Abba-Ballini in città e, in provincia, il liceo Fermi di Salò, a decorrere da lunedì.
In progress. Lo rileva Claudio Bragaglio, presidente dell’Agenzia del Trasporto pubblico locale, che da martedì ha rimesso in vigore l’orario scolastico invernale potenziato, con i servizi integrativi. «Il quadro è positivo, anche in ragione della gradualità della ripresa - afferma -. Contrariamente a quanto si potesse pensare non c’è stata un’apertura piena delle scuole martedì e mercoledì; stiamo gestendo una fase di progressive riaperture distribuite sulla settimana, per cui una condizione di regime l’avremo solo da lunedì». Bragaglio richiama l’opportunità per le scuole di attestarsi sul doppio turno d’ingresso, onde evitare il rischio che la macchina del trasporto pubblico non regga.
«Abbiamo fatto un appello in tal senso perché - sottolinea il presidente - se si andasse verso una generalizzazione del turno unico col 50% degli ingressi, non sarebbe sostenibile. Se rimane un’eccezione, e lo fa qualche istituto qua e là, possiamo farcela, ma se diventasse la regola no. Già vediamo qualche segnale con le linee urbane 13 e 3, che alle 8 hanno una capienza vicina al limite di sforamento». Altra osservazione avanzata dal presidente del Tpl concerne l’utilizzo dell’ultima corsa utile del bus per recarsi alla scuola di riferimento: «Raccomandiamo una maggiore attenzione nell’uso del mezzo pubblico, in modo da diluire nell’orario gli accessi e non aspettare l’ultimo autobus per arrivare in tempo al proprio istituto».
Il tavolo. Questi, in sintesi, gli aspetti di maggior rilievo nei primi giorni di riattivazione del servizio come definito al ritorno della regione in «arancione». Il piano operativo del Tpl scaturisce dal lavoro condotto al Tavolo prefettizio, cui partecipano - e Bragaglio ribadisce l’impegno e la disponibilità messi in campo da tutti i soggetti coinvolti - anche Provincia, Comune, Ufficio scolastico territoriale, sindacati e aziende. Il confronto fra i trasporti e il mondo della scuola è sempre aperto. Proprio con la collaborazione del Provveditorato, nella persona di Daria Giunti, è stato realizzato il primo monitoraggio che fissa in un range 30-50% la presenza dei ragazzi tornati nelle scuole superiori bresciane. Una quota che è destinata ad aumentare, scongiurando nuovi stop, nelle prossime settimane. «Lunedì - nota Bragaglio - avremo un incremento medio dal 20 al 25% rispetto all’uso dei mezzi, tenendo presente che la settimana scorsa circa un 10% andava a scuola per i laboratori, soprattutto gli istituti tecnici e i professionali; se sommiamo i due coefficienti, ci avviciniamo al 40%, che denota una situazione ancora di sottoutilizzazione». Intanto, è stato annunciato uno sciopero generale, per lunedì 8 febbraio, dei trasporti pubblici a livello nazionale:essendo aperta una trattativa contrattuale, si dovrà capire se verrà revocato o no.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
