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Traffico di rifiuti e fatture false per 19 milioni: due arresti

Si tratta di due imprenditori ai domiciliari, mentre altri quattro sono indagati a piede libero. L'indagine nell'ambito dei rifiuti metallici
L'inchiesta riguarda il traffico di rifiuti metallici - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'inchiesta riguarda il traffico di rifiuti metallici - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Traffico di rifiuti metallici e fatture false. Queste le accuse mosse dalla Procura di Brescia nei confronti di due imprenditori, di Roè Volciano e Bagnolo Mella raggiunti da ordinanza di custodia cautelare e finiti agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri Forestali della Stazione di Vobarno.

I due imprenditori avrebbero emesso tramite delle società cartiere centinaia di fatture per operazioni inesistenti, dell’importo complessivo di circa 19 milioni di euro.

Una parte di tali fatture false, i cui proventi venivano trasferiti in conti correnti in Ungheria, in Croazia e nella Repubblica Slovacca, sarebbe stata emessa per coprire un traffico illecito di rifiuti metallici che si svolgeva tra aziende di Castenedolo e Montichiari gestite da altri quattro imprenditori indagati a piede libero anche per autoriciclaggio.

Stando agli atti, nei due stabilimenti sarebbero state conferite in nero centinaia di tonnellate di rifiuti metallici da parte di molteplici soggetti non autorizzati, che venivano gestiti abusivamente per poi essere rivenduti a terze imprese, accompagnati da false certificazioni attestanti l’avvenuto recupero dei rifiuti in realtà mai eseguito.

Denunciati anche alcuni  trasportatori, che rifornivano illecitamente di rottami le aziende incriminate per il traffico di rifiuti, alle quali viene contestata anche l’omessa esecuzione dei controlli radiometrici obbligatori sui rottami metallici.

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