Bassa

Il nuovo polo oncologico d’avanguardia a Manerbio è realtà

Il centro potrà seguire i pazienti del territorio grazie ad 8 milioni donati dalla Fondazione Abrami
NUOVO POLO ONCOLOGICO A MANERBIO
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Il sogno di Fulvia Venturini - nato nel febbraio 2020 e passato attraverso le strettoie della pandemia - di dotare l’ospedale di Manerbio e il territorio della Bassa di un polo oncologico di eccellenza si è avverato. Il tutto in memoria del marito Renato e dell’unica figlia Damiana, prematuramente stroncati da un male incurabile, a cui è intitolata la Fondazione Abrami di Verolanuova, ente promotore e finanziatore del progetto.

L’edificio - 2.550 mq distribuiti su tre piani - sorge accanto all’ingresso principale del nosocomio. Antisismico ed energeticamente efficiente, con le sue ampie vetrate il polo si ispira ai criteri di comfort visivo e umanizzazione medica. Il centro di eccellenza è da qualche giorno ufficialmente operativo, grazie alla tenacia della Fondazione Abrami e dell’azienda ospedaliera, anche se alcune prestazioni entreranno in funzione in un secondo momento. Il cuore della struttura è al primo piano dove è stato trasferito il reparto di Oncologia, ora diretto da Nicola Porsoneni. Sono presenti 14 postazioni, ambulatori e stanze per degenza, una biblioteca e un’area soggiorno e ristoro.

Il cuore

Al secondo piano l’area strategica della struttura: la Breast Unit per diagnosi e cura del tumore mammario. Un percorso ad hoc per le donne, per accompagnarle nella cura e nel follow up, grazie alle competenze mediche multidisciplinari, con ambulatori di oncologia, radioterapia e psicologia, un nutrizionista, un chirurgo plastico per la cura dell’immagine. Al piano terra, infine, la diagnostica con mammografi di ultima generazione e la reception. Completata la formazione del personale, entro l’estate sarà attiva anche l’Ufa, unità farmaci antiblastici per la preparazione delle terapie oncologiche destinate agli ospedali di Manerbio, Gavardo e Desenzano.

La commozione della signora Venturini

Fulvia Venturini - © www.giornaledibrescia.it
Fulvia Venturini - © www.giornaledibrescia.it

L’investimento sfiora gli otto milioni di euro, interamente a carico della Fondazione: dalla progettazione alle apparecchiature passando per il finanziamento per tre anni della farmacista dell’Ufa e dello psico-oncologo per 24 mesi. Ieri, durante la visita dell’assessore Guido Bertolaso, era palpabile la soddisfazione della signora Venturini, i cui occhi brillavano nel vedere messa a terra un’idea cullata a lungo: «Fare del bene al prossimo, soprattutto a chi è in difficoltà e attraversa le dure fasi della malattia, aiuta a stare bene anche chi ha provato un dolore così profondo come la perdita dei propri familiari. Ora il territorio della Bassa può contare su un centro medico di qualità, consentendo ai tanti malati dei paesi limitrofi di trovare, vicino a casa, un centro oncologico di eccellenza per le cure. Anche le attività di prevenzione troveranno qui un centro di irradiazione» ha sottolineato piena di commozione la signora Venturini.

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