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D'Annunzio: tutte le novità in arrivo per l'aeroporto

Dalla pista al volo per l'India. Estate di lavori e progetti per lo scalo monteclarense
SW Italia: da maggio 3 voli settimanali Brescia-Cina
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«Rimettere in piedi un aeroporto mai decollato non è facile, ma noi ci crediamo» dice Marchi, numero uno di Save, socio forte della Catullo. Ma bisognerà avere ancora un po' di pazienza.

Per quasi tutto il mese di agosto l'aeroporto D'Annunzio di Montichiari chiuderà per permettere il rifacimento delle piste, ormai consumate dal tempo (l'aeroporto è stato inaugurato quasi vent'anni fa, nel marzo 1999).

L'allungamento della pista con il conseguente spostamento della strada provinciale, non è, però, l'unico miglioramento in calendario. Si punta anche su terminal, hangar e nuovi magazzini, nonché all'adeguamento del sistema di smistamento bagagli. Un indizio sulla volontà di puntare anche sul trasporto di passeggeri e non solo di merci.

Si potenzierà inoltre il collegamento cargo Silk Way Brescia-Hong Kong (via Baku) con un volo in più a settimana e, dopo l'estate, potrebbe partire un nuovo collegamento con l'India (via Londra) anche in ottica passeggeri.

La Catullo, società che gestisce gli scali di Verona e Montichiari, divisa tra soci veronesi dell'Aerogest, la Save e la Provincia di Brescia (al 2%), chiude il 2017 con un bilancio decisamente positivo, approvato nell'assemblea di ieri a Verona.

La decisione è di investire infatti 7 milioni di euro nei lavori, proponendo poi un piano d'investimenti da 150 milioni su Verona entro il 2030. Per Brescia il piano prevede, dopo gli accordi con Enac sul piano di sviluppo e lo studio di impatto ambientale, un investimento di 52 milioni entro il 2020.
Marchi mette, quindi, le fondamenta per il rilancio del D'Annunzio, aprendo anche al possibile dialogo con Bergamo.

 

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