Il GdB celebra la sua storia: «80 anni di consapevolezza civile»

Per strada ancora si sparava, ma quel titolo in prima pagina metteva nero su bianco che il peggio era alle spalle: «Brescia è libera». Il 27 aprile 1945 nasceva il Giornale di Brescia. Ottant’anni fa, molti dei quali ricaduti in quello che Eric Hobsbawm chiamò il Secolo Breve: ci sono state più trasformazioni in questo periodo storico che negli otto secoli precedenti. Un mondo in cambiamento che il Giornale di Brescia ha raccontato passo dopo passo e ha vissuto anche sulla propria pelle: lo stesso quotidiano che un tempo si faceva con la linotype oggi si fa con il digitale. «Otto decenni durante i quali il Giornale di Brescia si è trasformato - ha detto la nostra direttrice Nunzia Vallini -, si è evoluto nel numero di pagine e nei linguaggi, pur mantenendo fede al mandato originario: promuovere la narrazione costruttiva di una comunità in cammino, raccontare ciò che accade, aiutarne la comprensione».
Voce dei bresciani
Ecco allora che celebrare gli ottant’anni del GdB è stato molto più che un anniversario aziendale; per usare ancora le parole di Vallini, è stato «un atto di consapevolezza civile, l’omaggio a un’origine che coincide con uno dei passaggi più alti e drammatici della nostra storia, la Liberazione». Ottant’anni durante i quali il Giornale di Brescia è sempre rimasto fedele allo spirito che lo accompagna fin dal primo giorno: essere una voce dei bresciani, per i bresciani, con i bresciani. «Non si tratta solo di trasmettere notizie, ma di contribuire alla costruzione di una cittadinanza informata, partecipe e consapevole», come ha sottolineato Pierpaolo Camadini, presidente dell’Editoriale Bresciana.
Un compleanno importante celebrato anche con una mostra a palazzo Negroboni in piazza Paolo VI, dal titolo «Il Giornale di Brescia nella storia. Sguardi su Brescia e sull’Italia». Un lavoro che ha attinto al gigantesco archivio del GdB, un lavoro che ha scavato, per usare ancora le parole di Camadini, «nel mare magnum del nostro archivio».
Perché se non avessimo allargato lo sguardo sarebbe potuto sembrare un vezzo autocelebrativo. Così ovviamente non è stato: il compleanno del GdB è diventato l’occasione per ripercorrere la storia di questi ultimi otto decenni. Una mostra che ha riscosso grandissimo successo: oltre 7mila i bresciani che l’hanno vista.
L’affetto dei lettori
Ecco alcuni messaggi lasciati dai lettori: «Splendida iniziativa, per fare memoria e non lasciarsi trascinare dal qualunquismo e dalla superficialità di un mondo sempre meno valoriale»; «Che questi splendidi ricordi, e le splendide immagini del passato, possano ispirare le menti di chi dovrà immaginare i prossimi decenni del nostro glorioso GdB»; «GdB un esempio di continuità nel tempo, cuore del sapere del nostro territorio e fonte indispensabile per la nostra cultura e per il futuro delle generazioni».
La prima redazione del Giornale di Brescia – allora organo del Comitato nazionale di Liberazione – aveva sede negli spazi medievali al pian terreno del Broletto, in via Cardinale Querini. I giornalisti lavoravano a fianco dei tipografi, sulle vecchie linotype, alcune risalenti al 1902. «Oggi abbiamo una redazione multimediale integrata: carta, web, tv, radio. Un cuore pulsante in evoluzione ma saldo nelle radici, con al centro la notizia, declinata su media diversi – ha sottolineato Vallini –. Convinti, oggi come ieri, che libertà e informazione siano connesse, inseparabili. Che l’identità e il futuro di un territorio vivano anche nelle pagine del suo giornale. Quelle di ieri, di oggi e di domani».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.











