Il percorso vita di Lumezzane ha bisogno di cure

Il sentiero da Mosniga al passo del Cavallo è stato spesso oggetto di atti vandalici: servono telecamere
Atti vandalici vicino a un tavolo da pic-nic - © www.giornaledibrescia.it
Atti vandalici vicino a un tavolo da pic-nic - © www.giornaledibrescia.it
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Scade il prossimo aprile la convenzione tra Amministrazione  e Associazione protezione civile Lumezzane onlus  che si cura dell’ordinaria amministrazione  del percorso vita che da Mosniga sale verso il passo del Cavallo. I 51 volontari dell’associazione presieduta da Savio Perini  provvedono al  taglio e alle potature degli alberi, alle pulizie delle canaline, alle tinteggiature di quello  che è rimasto tra panchine  e attrezzi ginnici e della staccionata.

«Purtroppo dobbiamo parlare di ciò che è rimasto - commenta l’assessore ai Lavori pubblici Claudio Gnutti - dal momento che il vandalismo sul percorso è imperante. Dopo la rimessa in sicurezza  futura del luogo e delle attrezzature, è necessario pensare all’illuminazione». Dopo questo  sarà necessario però anche pensare a delle telecamere.  Un forte impatto negativo è  dato anche dalle intemperie che hanno avuto effetti negativi sul terreno montano.

Con la bella stagione. Il percorso vita è utilizzato nel periodo estivo soprattutto dagli anziani  e per questo i volontari pongono particolare attenzione a quanto fanno. Per i lavori di manutenzione straordinaria occorre però personale qualificato. Entro metà primavera l’amministrazione intende rinnovare la convenzione con lo stesso gruppo  e intervenire per il ripristino della massicciata della sede stradale e la canalizzazione dell’acqua piovana, la ripulitura delle scarpate dai massi instabili, e la messa in sicurezza della strada con eventuali reti. Quattro anni fa l’area era stata riportata  a nuovo, con attrezzature e panchine.

«Saremo obbligati - dicono i più arrabbiati  tra gli utenti -, a fare dei turni di vigilanza. Il percorso è oggetto di atti vandalici». 

Pericoli. Il recente studio sulle zone più a rischio dei pendii valgobbini, che richiedono lavori di messa in sicurezza,  ha qualificato come «mediamente urgente» quello sul percorso vita. Una cosa certa è che le panchine divelte e gli attrezzi ginnici presenti, o si sistemano o vanno tolti, dal momento che il loro stato li rende pericolosi.  «Siamo coscienti  di questo - riprende l’assessore Gnutti -, ma prima di installare materiale nuovo o fare interventi pesanti,  ho voluto che venisse fatto un sopralluogo per analizzare la situazione nel dettaglio. I lavori da fare non sono pochi».  Va detto che il percorso ha una larghezza che permette il passaggio anche di una Jeep, e pertanto, se ben tenuto, può rivelarsi una via di fuga alternativa alla strada provinciale nel caso questa fosse bloccata.  «Un possibile intervento - dicono all’unisono  Perini e Gnutti  - potrebbe essere fatto cementificando il fondo, almeno nel maggiore pendio. Sui pezzi piani la manutenzione ordinaria dell’associazione potrebbe essere invece sufficiente».

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