Caso Bozzoli, un anno di processo con oltre 100 testimoni
Per Brescia sarà il processo dell’anno. Per importanza e per durata. Il caso Bozzoli occuperà infatti l’intero 2021 e per capire come finirà in aula la vicenda dell’imprenditore di Marcheno scomparso l’otto ottobre 2015 dentro la fonderia che guidava con il fratello, bisognerà attendere dodici mesi. A partire da giovedì quando davanti alla Corte d’Assise inizierà il processo a carico di Giacomo Bozzoli, nipote della vittima, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e distruzione di cadavere.
La Corte ha previsto tra le 20 e le 25 udienze, ma nella prima fase la concomitanza con altri processi, e quindi le aule impegnate, non permetterà più di due udienze al mese. Da dopo Pasqua il calendario potrebbe cambiare con un’udienza a settimana, il mercoledì, così da arrivare a sentenza a dicembre. Nel frattempo le parti hanno depositato al presidente Roberto Spanò la lista testi. Sono 94 i nomi indicati dalla Procura generale che rappresenta l’accusa in aula, 41 quelli della difesa ai quali si aggiungono otto consulenti, poi 46 delle parti civili. Un elenco testi di quasi duecento persone. Da capire quali sono in comune tra le parti, ma i testimoni che sfileranno non saranno comunque meno di cento e tra questi figurano anche i due operai e il fratello di Giacomo Bozzoli, che erano stati indagati e poi archiviati prima dell’udienza preliminare. Agli appuntamenti in aula si aggiungerà quasi sicuramente un sopralluogo nella fonderia di Marcheno, cuore del giallo iniziato più di cinque anni fa e, dopo il fallimento della Bozzoli srl, passata nelle mani della famiglia Rivadossi. Il presidente della Corte porterà tra i forni all’interno dei capannoni i giudici popolari e tutte le parti coinvolte per conoscere meglio i luoghi dove la vicenda si è consumata.
Il sostituto procuratore generale Marco Martani e l’aggiunto Silvio Bonfigli, in aula sosterranno l’accusa e nello stesso tempo dovranno riavvolgere il nastro delle indagini sulla morte di Giuseppe Ghirardini, dopo che il gip ha detto no all’archiviazione del fasciolo per istigazione al suicido con indagati i fratelli Alex e Giacomo Bozzoli, fissando sei mesi per nuovi accertamenti. E così potranno essere sentiti, come persone informate sui fatti, soggetti che nel processo Bozzoli saranno invece testimoni. Per gli inquirenti infatti la morte dell’imprenditore e quella dell’operaio sono da sempre strettamente legate.
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