Autostrada Valtrompia, scoperti inquinanti lungo il tracciato

Metalli pesanti nei territori di Concesio, Villa Carcina e Sarezzo. Ieri il tavolo tra Anas, Arpa e impresa
Il cantiere dell'autostrada della Valtrompia tra Concesio e Villa Carcina - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il cantiere dell'autostrada della Valtrompia tra Concesio e Villa Carcina - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il piano di monitoraggio ambientale continua, ma un nuovo ostacolo rischia di stoppare i lavori per la realizzazione dell’autostrada della Valtrompia. O quanto meno di rallentarli. Nel corso delle indagini ante operam eseguite tra la fine del 2020 e il primo trimestre del 2021 dalla Salc, l’azienda cui Anas ha affidato l’esecuzione dell’opera del raccordo autostradale tra Concesio e Sarezzo, le analisi hanno riscontrato in alcuni terreni inquinamento da idrocarburi e metalli: arsenico, cadmio, cromo totale, piombo e zinco.

Il problema vero non è tanto né solo l’inquinamento, visto che trattandosi della Valtrompia non dovrebbe stupire, ma l’estensione della contaminazione del terreno, che va da Concesio, passa per Villa Carcina fino a Sarezzo.

E le analisi non hanno restituito solo metalli. Nel documento inviato lo scorso 29 giugno dal direttore dei cantieri e procuratore della Salc, l’architetto Valter Topo, ai quattro comuni interessati dall’opera - i tre di cui sopra più Lumezzane - alla Provincia di Brescia, all’Arpa e alla Regione Lombardia, si parla anche di idrocarburi pesanti e Ipa (Idrocarburi policiclici aromatici) ritenuti cancerogeni. Gli inquinanti sarebbero stati trovati in corrispondenza del suolo superficiale (profondità di un metro sul piano campagna) ma anche nelle acque sotterranee, dove in particolare sono stati trovati ferro, manganese e solventi. 

Il tavolo tecnico

Il contenuto del documento della Salc è stato al centro del tavolo tecnico che si è svolto ieri in comunità montana e, tra i presenti, qualcuno ha registrato il disappunto dell’Anas di fronte a questo nuovo intoppo. Per conto dell’azienda nazionale delle strade statali c’erano il responsabile unico del procedimento, Giancarlo Luongo e il direttore dei lavori Giuseppe Zanframundo, che temono, di questo passo, di dover «bonificare l’intera Valtrompia». Nel capitolato d’appalto, 205 milioni di euro per le opere, un capitolo dovrebbe essere riservato alle possibili incognite che si possono incontrare nella realizzazione di un’opera così complessa. Ma basteranno? «Se le risorse non fossero sufficienti – spiega Massimo Ottelli, presidente della Comunità Montana Valle Trompia – la stazione appaltante (Ansa, ndr) si dovrà attivare per reperirle». Il quadro economico prevede 258milioni nel piano finanziario della Brescia-Padova da versare ad Anas. Recuperare i fondi, quindi, non dovrebbe essere un problema. «Certo – aggiunge Ottelli – abbiamo appena iniziato il cantiere e potranno esserci altri punti da affrontare. Spero proprio che ci siano le adeguate risorse». Riguardo all’inquinamento individuato, Ottelli chiarisce «che prima di fare qualsiasi intervento dovranno essere messe in atto tutte quelle azioni che tutelino il territorio e la realizzazione dell’opera».

Le prospettive

I terreni risultati inquinati fanno parte sia del tracciato dell’infrastruttura stradale, di proprietà di Anas, sia di aree ad oggi in disponibilità della Salc per l’avviamento dei lavori (tipo campi base per gli operai), che saranno restituite al termine dello smantellamento del cantiere. «L’inquinamento dei terreni per Anas non dovrebbe rappresentare una sorpresa – conclude Ottelli – anche perché l’attività progettuale prevede le analisi preliminari e i documenti presentati al ministero dell’Ambiente avevano indicazioni in tal senso. I punti di cantiere inquinati devono essere trattati in funzione dei ritrovamenti fatti e bonificati. Come amministratori – conclude Ottelli – mi fa piacere che si sta seguendo un protocollo corretto a tutela di tutti e alla fine ci ritroveremo un ambiente riqualificato». Il tavolo tecnico di ieri non si è occupato solo di aspetti ambientali, ma anche delle interferenze che l’infrastruttura autostradale potrebbe avere su altre opere importanti per il territorio come la Sp 19 e, nello specifico, un altro punto individuato su via Mazzini a Concesio. «Anche questi saranno oggetto di criticità – conclude Ottelli – ma se affrontate per tempo, sia nelle risorse sia nelle tempistiche della programmazione, possono trovare risposte risolutive».

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