Valsabbia

Gli interrogativi su quel bimbo di 4.000 anni fa

Saranno al centro dell'incontro che si svolgerà al Museo Archeologico della Valle Sabbia di Gavardo dedicato agli scavi del lago Lucone
Lo scheletro perfettamente conservato del bimbo di tre anni: manca solo di una porzione di cranio - © www.giornaledibrescia.it
Lo scheletro perfettamente conservato del bimbo di tre anni: manca solo di una porzione di cranio - © www.giornaledibrescia.it
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Parte della pianta del villaggio, i dettagli relativi alle tecniche costruttive delle case, i segreti della dieta di chi le abitava e persino le informazioni sull'abbigliamento dell'epoca. Certo sono i resti del bimbo di 3 anni risalenti a 4.000 anni fa il pezzo forte degli scavi archeologici relativi all’antico villaggio scoperto al lago Lucone di Polpenazze. Uno scheletro quasi del tutto integro e corredato di mandibola, ma privo del cranio.

Perché? È uno degli interrogativi che alimenta gli studi degli archeologi che arrivano anche a chiedersi se il piccolo non fosse finito in acqua già decapitato. E sulle ipotesi plausibili si incentrerà l'incontro previsto per domani, martedì 18 giugno alle ore 20.30 al Museo Archeologico della Valle Sabbia a Gavardo, con l’archeologo Marco Baioni, direttore dello scavo e del museo, e il prof. Alessandro Canci della Scuola di Specializzazione Interateneo in Beni Archeologici (SISBA) di Aquileia.

Il tutto alla vigilia di una nuova campagna di scavi: quella che prenderà il via a metà luglio per concludersi alla fine di agosto, sostenuta oltre che dal museo, grazie ai contributi del Comune di Gavardo, di Polpenazze e della Regione Lombardia.

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