Valcamonica

Si ribalta con il suv, Berzo Inferiore in lutto per Riccardo Scalvinoni

Il 24enne ha perso la vita mercoledì sera. All'origine dello schianto una manovra azzardata. Il sindaco: «Lo conoscevamo tutti»
MUORE NEL SUV RIBALTATO
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Una manovra azzardata, un sorpasso impossibile, probabilmente a velocità alta. Troppo alta. L’auto si è ribaltata e chi era al volante non è sopravvissuto allo schianto. È accaduto nella serata di ieri a Berzo Inferiore, in Valle Camonica, lungo viale Caduti, la strada centrale che dal Municipio del piccolo borgo camuno sfila verso il fiume Grigna. A perdere la vita è stato un ragazzo di 24 anni, Riccardo Scalvinoni, nato e cresciuto proprio a Berzo.

È morto sul colpo, schiacciato sotto il peso del suo Suv che ribaltandosi non gli ha lasciato scampo. Nonostante i primi soccorritori abbiano provato ad alzare la vettura accartocciatasi su un fianco. Con la vittima, al suo fianco, seduto sul sedile passeggero, c’era un amico, coetaneo e pure residente in paese. Non si è fatto praticamente nulla. È uscito con le sue gambe e ha lanciato l’allarme. Sotto choc è stato trasportato in ospedale, mentre i soccorritori provavano a rianimare l’amico che guidava l’auto. Tentativi disperati risultati vani.

L’incidente

Gli inquirenti avrebbero pochi dubbi sulla dinamica che ha portato allo schianto mortale, anche se sarà la testimonianza dell’amico sopravvissuto ad essere determinante nella ricostruzione definitiva. Il suv con a bordo i due giovani sarebbe uscito di strada dopo aver sorpassato un trattore. La velocità sostenuta avrebbe impedito a Riccardo Scalvinoni di mantenere il controllo dell’auto, che ribaltandosi è finita nel terreno di un’azienda agricola che si affaccia sulla strada.

Un botto impossibile da non sentire per i residenti: nel giro di poco la notizia dell’incidente ha fatto il giro di Berzo Inferiore, un paese di 2.500 persone che si conoscono tutte. E tra i primi ad arrivare sul luogo del terribile incidente sono stati i familiari di Riccardo Scalvinoni.

«Lo conoscevamo tutti»

«È un dramma enorme» commenta il sindaco di Berzo Inferiore Ruggero Bontempi. «La famiglia Scalvinoni è molto conosciuta in paese, è proprietaria di un’azienda agricola. Il ragazzo ultimamente si vedeva poco, ma tutti sappiamo chi è». Anche il primo cittadino è in attesa di avere un quadro definitivo sulla dinamica dello schianto. «È successo tutto esattamente in corrispondenza di un semaforo lungo una strada provinciale. Non è illuminata, ma non credo sia stato questo il problema» aggiunge Bontempi. Il Comune deciderà nelle prossime ore come ricordare Riccardo Scalvinoni, ma nel frattempo il pensiero va alla famiglia. «A 24 anni non si può morire. Aveva una vita davanti».

La drammatica serie

Quella di ieri sera è stata l’ennesima croce sulle strade del Bresciano. Il 20 febbraio in un frontale a Desenzano è morta una donna di 32 anni mentre qualche giorno prima nel ribaltamento fuori strada del suo camion sul Lago d’Endine, è deceduto Angelo Zenoni, 55 anni, camionista originario di Darfo. Il 21 febbraio la nostra provincia ha pianto anche la morte di Agostino Serlini, deceduto dopo quasi due mesi a seguito di una caduta in scooter avvenuta lungo la tangenziale il 30 dicembre. Aveva 59 anni.

Il 2 febbraio, Marco Turrini 49enne di Flero ma residente ad Azzano, ha perso la vita in sella al suo scooter. Viaggiava lungo la strada provinciale 21 nel comune di Capriano del Colle a una manciata di metri dal confine con Poncarale quando ha perso il controllo del mezzo ed è caduto. È morto invece investito all’uscita della tangenziale in bicicletta l’83enne Osvaldo Romano. Sabato 7 gennaio invece il tragico investimento a Iseo di Federico Doga, 16 anni.

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