Incidenti, nel 2022 sono morti più giovani: «Serve prudenza: i ragazzi ascoltino Mattarella»

Il presidente di Condividere la strada della vita, Roberto Merli, dopo il discorso del Capo di Stato: «Si investa nella sicurezza»
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VITTIME DELLA STRADA: IL RICORDO
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«Troppi ragazzi perdono la vita di notte per incidenti d’auto, a causa della velocità, della leggerezza, del consumo di alcol o di stupefacenti». Quando guidate, dice ai giovani il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri. Non distruggetela per un momento di imprudenza. Non cancellate il vostro futuro». Roberto Merli, presidente dell’associazione bresciana «Condividere la strada della vita», approva ogni parola espressa dal Capo dello Stato durante il suo discorso di fine anno: «Mi fa piacere che un argomento così importante - commenta - venga ripreso in continuazione da figure autorevoli come il Presidente della Repubblica».

L’appello

«La mia speranza - continua - è che anche le istituzioni si diano da fare per modificare la legge eliminando gli sconti di pena: il problema è molto serio e ad oggi esistono ancora troppi escamotage per farla franca. Nel nostro Paese affinché le regole vengano rispettate servono pene severe e certe, oltre ovviamente ai controlli: noi chiediamo che le forze dell’ordine siano ancora più presenti sulle strade perché rappresentano un buon deterrente in ottica di prevenzione. S’investa, insomma, nella sicurezza - è la richiesta del presidente Merli - per risparmiare vite, dolore e denaro. È assurdo che questo concetto in una società civile non venga compreso e applicato».

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Messaggio di fine anno del Presidente Mattarella

Le croci

Nel Bresciano, nel 2022, in seguito a incidenti stradali sono morte 66 persone, delle quali 26 con un’età compresa tra i 14 e i 34 anni. È quanto emerge dal report dell’associazione guidata da Merli che, a differenza dei dati Istat, tiene conto anche di coloro i quali sono deceduti più di 30 giorni dopo il sinistro, come la seconda vittima di un incidente avvenuto a Torbole Casaglia poco meno di un anno fa.

«Rispetto al passato - osserva il presidente - ciò che mi ha colpito è il fatto che sia aumentato il numero dei giovani che hanno perso la vita sulla strada». Da qui l’appello che Merli non si stancherà mai di ripetere: «Ragazzi state attenti, non siate superficiali: c’è ancora chi si mette al volante senza patente o sale in macchina a fianco di persone pronte a guidare in stato di ebbrezza. Sappiamo che è più facile dire di "sì", anziché di "no". Ma il vero amico è proprio quello capace di dire "no"».

«No alla superficialità»

Il presidente lo dice sempre quando tiene gli incontri nelle scuole. Incontri che proseguiranno anche nel nuovo anno con l’intento di focalizzare l’attenzione dei giovani sull’importanza di affrontare la strada con prudenza e mai con superficialità. Nella graduatoria delle cause degli incidenti stradali che si verificano su strade urbane ed extraurbane stilata da Aci e Istat, al primo posto figura infatti la distrazione del conducente, spesso attribuita all’utilizzo dello smartphone durante la guida. Seguono il mancato rispetto della segnaletica stradale (stop, semaforo e diritto di precedenza), la velocità elevata e il mancato rispetto dei limiti consentiti.

Roberto Merli, presidente di «Condividere la strada della vita» - © www.giornaledibrescia.it
Roberto Merli, presidente di «Condividere la strada della vita» - © www.giornaledibrescia.it

Sulle strisce pedonali

L’associazione è attiva sul fronte della prevenzione anche con altre iniziative: «Stiamo collaborando con alcuni Comuni bresciani allo scopo di stimolarli a mettere in sicurezza gli attraversamenti pedonali - spiega il presidente -. In troppi casi sono poco illuminati, per nulla evidenti e con strisce cancellate dal tempo. In quest’ottica abbiamo scritto al Municipio di Capriolo, considerati i tre incidenti mortali che si sono verificati in paese sulle strisce pedonali». «La nostra collaborazione - conclude Merli - è massima: dobbiamo essere uniti e lavorare il più possibile sul piano della prevenzione. Lo ripeto: bisogna investire sulla sicurezza per risparmiare dolore».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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