Valcamonica

Nelle valli bresciane sempre più orsi e lupi: la mappa

Ben 64 le segnalazioni nel 2021, caratterizzato anche dalla presenza rara di un’orsa con cucciolo. Avvistata anche una lince
L’esemplare di orso bruno ripreso dalle fototrappole - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’esemplare di orso bruno ripreso dalle fototrappole - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Se la popolazione bresciana, soprattutto nelle valli, tende a diminuire da alcuni anni, non è così per orsi e lupi. L’anno scorso la nostra provincia ha registrato numeri record di segnalazioni accertate sia della presenza di plantigradi, che scorrazzano nelle tre valli, sia di lupi, con il branco del Tonale in dispersione.

Sono ben 64 i casi che la polizia provinciale, tramite il referente dell’attività «Grandi carnivori» Paolo Tavelli, ha verificato da febbraio, periodo di risvegli dopo il letargo, a novembre avanzato (nel 2020 erano state «solo» una trentina, in aumento rispetto agli anni precedenti). Di conseguenza è più ampio anche il territorio in cui gli esemplari, tutti provenienti dal Trentino, si muovono: se in passato a prevalere sono state le montagne della Valcamonica, nel 2021 sono state molte anche le segnalazioni da Valsabbia, alto Garda e Valtrompia.

Casi rari

Lo scorso anno è stato fonte di primizie anche per il fatto che è stata avvistata la rara presenza di una femmina con cucciolo e per il primo caso di collisione tra un’automobile e un orso. In Valcamonica i plantigradi si sono avvicinati ai centri abitati, vedi la corsa di un orso sulla provinciale a Cimbergo, in una notte di metà settembre.

La gran parte delle segnalazioni è in sinistra orografica, vicino al confine con il Trentino, tra Pontedilegno e la Valsaviore; ma casi si sono segnalati anche nella zona del Gaver, con tracce su neve, avvistamenti diretti e due danni ad apiari. Nella Val Caffaro, a Bagolino, sulla destra orografica della Valsabbia e tra le creste di confine con la Valtrompia, si sono evidenziate le prime tracce su neve già a febbraio, oltre a danni a due apiari e una ventina di eventi dannosi ad appostamenti fissi, oltre all’incidente. Era il 5 settembre quando, lungo la statale del Caffaro a Idro, un’auto ha impattato con un orso, sbucato dal bosco dove è poi scappato. Nessuno si è fatto male: nelle settimane successive ha causato danni ed è stato ripreso dalle fototrappole. La terza zona di presenza è l’alto Garda e la sinistra orografica della Valsabbia, dove a effettuare scorribande sono soprattutto giovani esemplari.

Gli «orsi bresciani» sono in tutto quattro: M74 e M76 (maschi di due anni), M55 e M54 (maschi di quattro anni), ai quali si aggiunge la femmina con cucciolo filmata il 22 agosto al Lago di Bos in Valsaviore. Molto più «riservata» la presenza del maschio di lince B132 sia sul versante bresciano sia su quello trentino dell’alto Garda (grazie a fototrappole e video). L’unica segnalazione bresciana risale ad aprile alle pendici del Tombea in comune di Magasa, nei pressi dei fienili di Denai.

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