Esine aiuta Milano: l’ospedale sarà tutto per pazienti Covid
A otto mesi esatti dall’avvio della prima radicale trasformazione in struttura (quasi) completamente Covid del presidio di Esine, l’ospedale di Vallecamonica si prepara al secondo (grande) mutamento. Lo ha annunciato ieri la direzione generale dell’Asst, dopo che per settimane gli accessi e i ricoveri di persone colpite da coronavirus si sono mantenuti molto bassi, ridotti a pochissime decine. Alla luce del progressivo incremento delle necessità assistenziali e di ricovero a livello regionale, l’ospedale di Esine si appresta a riconvertire i suoi reparti uno dopo l’altro, chiudendoli ai pazienti generalmente accolti per consentire un significativo ampliamento dei posti di degenza per acuti e per sub acuti Covid. In parallelo, saranno anche garantite maggiori disponibilità in terapia intensiva e rianimazione sempre per pazienti affetti da coronavirus.
Il piano. Non si tratta, come è chiaro, di necessità provenienti dal territorio camuno - dove i contagi continuano a essere circoscritti, ma soprattutto le necessità di cura e le urgenze scarse - ma di accogliere persone provenienti dagli altri territori della Lombardia maggiormente colpiti, come il Milanese e il Varesotto. Di conseguenza, sempre nei prossimi giorni, saranno sospesi i ricoveri programmati e tutta l’attività chirurgica non urgente, per mettere a disposizione, in questo caso, tutti i posti di terapia intensiva (che potrebbero arrivare a massimo 11-12). I letti rimanenti, che non verranno riconvertiti ma resteranno destinati a pazienti «normali», saranno riservati agli ammalati delle diverse patologie che, nei casi di necessità, saranno trasferiti in parte negli altri ospedali individuati dalla Regione come «hub» per patologie non-Covid. Una parte potrebbero invece essere inviati al nosocomio di Edolo, che continua a mantenersi destinato in via esclusiva a pazienti non Covid.
Nella prima ondata, dei 260 posti disponibili a Esine circa 230-240 furono riconvertiti. «Queste modifiche organizzative - precisa la direzione strategica dell’Asst di Vallecamonica - troveranno declinazione nei prossimi giorni, sono espressione della sinergica risposta di tutti gli enti sanitari lombardi alla recrudescenza dell’epidemia. Stiamo provvedendo alla rapida programmazione delle iniziative più coerenti con gli indirizzi regionali. Ma sempre garantiremo un’efficace risposta ai diversi bisogni di assistenza e cura provenienti dal territorio camuno».
Lo sforzo. I posti letto disponibili a ieri per pazienti Covid a Esine erano 32 (di cui quattro per sub-acuti); è stato, nelle ultime ore, attivato un ulteriore posto in terapia intensiva, arrivando così a sei unità; i ricoverati sono, nel concreto, 31 (tre sub-acuti, 23 acuti e cinque in rianimazione). Nella giornata di ieri sono stati ricoverati dal Pronto soccorso cinque pazienti risultati positivi al coronavirus (quasi tutti da fuori Vallecamonica), mentre altri quattro, sempre positivi al tampone, sono stati dimessi per proseguire le cure al domicilio perché non gravi. Con uno sforzo altrettanto grande, l’Asst camuna al momento riesce ancora ad assicurare l’attività ambulatoriale secondo la programmazione in essere. Guardando avanti, la previsione è di attuare temporanee ed eccezionali riduzioni delle prestazioni non prioritarie, ma «nel limite strettamente necessario a recuperare risorse da impiegare nella aree con maggiore priorità di assistenza». Dalla prossima settimana sarà riattivato il monitoraggio domiciliare dei pazienti Covid usciti dall’ospedale e dal pronto soccorso, al fine di potenziare l’assistenza domiciliare, anche con reclutamento straordinario di personale.
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