Valcamonica

Caso Laura Ziliani, il procuratore: «È un'indagine indiziaria»

Francesco Prete commenta così gli arresti delle due figlie e il fidanzato della maggiore. «Ribaltata la versione originaria della morte naturale»
Caso Ziliani: l'intervista di Teletutto al procuratore Francesco Prete
AA

«Siamo davanti ad un quadro indiziario. Quattro mesi e mezzo di investigazioni serrate hanno portato però a ribaltare la versione originaria, quella cioè della scomparsa e della morte naturale». Lo ha detto il procuratore capo di Brescia Francesco Prete, commentando gli arresti delle due figlie di Laura Ziliani ed il fidanzato della maggiore.

«Naturalmente il condizionale si impone nel senso che non abbiamo alcuna certezza. La nostra è un’ipotesi che al momento riteniamo fondata grazie anche al contributo che ha dato l’Istituto di medicina legale di Brescia che ha individuato delle tracce di sostanze che probabilmente hanno determinato la causa della morte o contribuito alla sua determinazione» ha aggiunto il procuratore capo di Brescia. Si tratta di benzodiazepine, dunque sostanze con azione ansiolitiva e ipnoconduttrice, contenute di solito negli psicofarmaci.

Silvia Zani (27 anni), il suo fidanzato Mirto Milani - originario della provincia di Lecco - e la sorella minore Paola Zani (19 anni), sono stati arrestati questa mattina all'alba dai carabinieri, dopo quattro mesi e mezzo di indagini. Laura Ziliani, il cui corpo è stato rinvenuto lungo l'argine del fiume Oglio a Temù lo scorso 8 agosto, sarebbe stata uccisa per soldi. Secondo quanto si legge nell'ordinanza della Gip Alessandra Sabatucci, i tre puntavano ad impossessarsi del suo patrimonio per risolvere i loro problemi finanziari.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia