Valcamonica

Ziliani «uccisa per soldi», un uomo ha visto nascondere la scarpa

La figlia Silvia e il fidanzato Mirto avvistati da un residente di Temù mentre andavano nel bosco 17 giorni dopo la scomparsa
TEMU': TRE ARRESTI DEI CARABINIERI
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È stato un residente di Temù a vedere Silvia Zani, 27 anni, e il fidanzato Mirto Milani mentre si addentravano nella boscaglia dove, poco dopo la segnalazione, i carabinieri hanno trovato la scarpa mancante di Laura Ziliani. L'uomo li ha visti il 25 maggio, due giorni dopo che la prima scarpa (quella destra) era stata rinvenuta lungo il torrente Fumeclo, a più di due settimane dalla scomparsa della donna, il cui cadavere è stato poi ritrovato l'8 agosto. La denuncia del residente che li ha visti ha dunque permesso agli inquirenti di individuare l'altra scarpa e restringere il cerchio.

Silvia e Mirto sono stati arrestati dai carabinieri venerdì mattina, insieme alla sorella minore di lei, Paola, che ha 19 anni.

Avrebbero ucciso la madre Laura per impossessarsi del suo patrimonio: un movente economico. È quanto scrive il Gip Alessandra Sabatucci nell’ordinanza di custodia cautelare nei confronti delle due ragazze e del giovane, che è residente in provincia di Bergamo ma originario di Lecco. «I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici».

L'ordinanza, 38 pagine, parla di una chiara intenzione di uccidere. «Il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione che ha permesso ai tre indagati di organizzare un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte della donna e di depistare le indagini a loro carico».

I tre giovani dunque avrebbero pensato a tutto nel dettaglio, cercando di confondere le indagini, probabilmente anche cancellando i dati dai propri telefoni cellulari.

Anche l’analisi degli smartphone è stata infatti determinante. Ai tre arrestati, dopo la scomparsa della vittima, erano stati sequestrati i cellulari, per analizzare traffico telefonico e celle agganciate in quei giorni di inizio maggio. Gli smartphone risulterebbero però poco utilizzati nel periodo finito sotto la lente di ingrandimento. Come se non fossero quelli i dispositivi usati in quel periodo. I cellulari potrebbero essere cambiati o puliti attraverso app utilizzabili da chiunque e in qualsiasi momento. O ancora, se i dati recenti abbiano sovrascritto quelli più vecchi.

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