UniBs, con Speed la laurea diventa più vicina

Uno studente più anziano che aiuta nello studio gli studenti che presentano fragilità e sono a rischio abbandono del corso universitario. Un sistema di monitoraggio delle carriere studentesche che consentirà di riconoscere, nel più breve tempo possibile, un giovane in difficoltà che, magari, al momento di iscriversi al corso di laurea ha fatto una scelta «one shot», non in linea con le proprie attitudini o passioni. E ancora: una figura, all’interno dell’Ufficio orientamento, che potrà aiutare concretamente chi si troverà in una situazione «di stallo» e non saprà cosa fare, come muoversi per non buttare alle ortiche tempo e denaro.
Sono alcune delle attività concrete a sostegno degli studenti e delle loro famiglie che le Università degli studi di Brescia e di Bergamo insieme alla Fondazione Cassa Depositi e Prestiti promuovono con il progetto «Speed», ideato per contrastare la dispersione universitaria, che punterà ad aiutare gli studenti non solo nella fase di passaggio dalla scuola superiore all’università, ma anche durante il percorso di studi, per evitare il cosiddetto «drop-out», l’abbandono. Un progetto per il quale i promotori metteranno a disposizione un budget di circa 300mila euro, per la durata di 27 mesi a partire dall’anno 2025-2026 ma che – se valutato positivamente – potrà anche esser prolungato.
Percorsi interrotti
A spiegare le ragioni che hanno portato le tre realtà a siglare l’accordo è stato il rettore dell’Università degli studi di Brescia, Francesco Castelli: «Siamo stati stimolati da un dato: un numero troppo elevato di studenti che non completano il percorso di studi nelle nostre due province, che in Lombardia hanno un tasso di scolarizzazione universitaria molto basso. L’obiettivo dell’Unione europea è di avere il 45% di laureati, in Italia siamo al 30-31% mentre a Brescia e Bergamo ci fermiamo al 25-26%. Un po’ perché si ha la percezione, a mio avviso errata – ha proseguito Castelli – che la laurea non sia più un ascensore sociale, e un po’ perché sono due territori caratterizzati da una grande vivacità economica e industriale».
Tutoraggio
Quattro nello specifico le azioni concrete in cui si tradurrà il progetto Speed: attività di tutoraggio con studenti senior che aiuteranno i ragazzi in difficoltà; il sostegno all’apprendimento di un metodo di studio adeguato; il servizio di mentoring e un supporto al benessere individuale, anche psicologico, con azioni di counseling e aiuto da parte di esperti e di alcune cooperative sociali dei territori, le cui amministrazioni sostengono il progetto. Il presidente di Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, Giovanni Gorno Tempini, si è detto «doppiamente contento perché bresciano e per l’impatto che il progetto avrà sulla comunità, in un settore fondamentale come la scolarità».
Per le due università – come sottolineato dalla prorettrice vicaria di Bergamo, Piera Molinelli – il progetto si inserisce in un impegno costante sul fronte dell’orientamento e nel contrasto all’abbandono con lo studio dei dati statistici che consentiranno di elaborare un sistema che intercetterà tempestivamente le situazioni di difficoltà e disagio, proponendo soluzioni personalizzate grazie all’Ufficio Orientamento che giocherà un ruolo cruciale». Insomma è come dire agli studenti: «Non siete soli».
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