Università

UniCatt, quattro anni per diventare psicoterapeuta

Marco Papetti
La Scuola di specializzazione in Psicologia clinica, nata in collaborazione con Fondazione Poliambulanza, ha appena diplomato gli iscritti del suo primo quadriennio
Due studentesse all'Università Cattolica di Brescia
Due studentesse all'Università Cattolica di Brescia
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Quattro anni di studi che, tra le altre cose, alla fine del percorso abilitano alla professione di psicoterapeuta e consentono l’iscrizione all’Elenco degli psicoterapeuti dell’albo professionale degli psicologi. La Scuola di specializzazione in Psicologia clinica della Cattolica di Brescia è nata in collaborazione con Fondazione Poliambulanza e ha appena diplomato gli iscritti del suo primo quadriennio: «È una scuola che nasce per legarsi ai servizi del territorio che si occupano di salute e di disagio della popolazione – spiega Maria Luisa Gennari, coordinatrice della Scuola assieme a Giancarlo Tamanza –. Oltre che con i vari reparti dell'ospedale, noi collaboriamo anche con il consultorio della Fondazione».

Il vantaggio

L’aggancio col territorio è indicato dalla coordinatrice come una delle peculiarità della scuola: «Essendo di natura ministeriale, a differenza di altre scuole di specializzazione che sono private, ha il vantaggio di cercare collaborazione con enti e servizi del territorio dove gli studenti devono fare molte più ore di tirocinio che non quelle richieste dalle scuole private. È un indubbio vantaggio – aggiunge Gennari – perché vuol dire che i nostri specializzanti hanno una gamma di esperienze di intervento clinico vasto e sappiamo che la psicologia clinica entra in tantissimi ambiti che non sono solo quelli ospedalieri, come i consultori, le scuole, le cooperative».

Formazione

Altra caratteristica, infine, è «una parte considerevole di formazione personale in aula per gli studenti, dove si fa un lavoro non solo informativo in termini di contenuti, ma anche formativo in termini di identità professionale psicologica – conclude Gennari –. Buona parte di queste ore sono utilizzate infatti per lavorare sull'identità professionale e la Scuola ha un corpus importante di docenze dalla facoltà, ma anche da professionisti del territorio che vengono a portare la loro esperienza». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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