Cultura

Debutta il Festival di Baglioni, ma il re è Fiorello

Doveva fare lo scaldapubblico, si prende la scena con una doppia, irresistibile performance. È Fiorello il re della prima serata
  • Fiorello sbanca Sanremo
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Doveva fare lo scaldapubblico, si prende la scena con una doppia, irresistibile performance. È Fiorello il re della prima serata del Festival di Sanremo firmato da Claudio Baglioni: lo showman elettrizza l'Ariston duettando con Baglioni sulle note di E tu, gioca con la par condicio invitando il pubblico - non inquadrato - ad alzare le mani per rivelare come voterà, spara battute a raffica su Erdogan «che sta venendo a Sanremo perché ha saputo che ci sono 1300 giornalisti liberi», sul «toy boy di Orietta Berti», il candidato premier M5S Di Maio, «e se vince il vertice Rai va a casa», sul «canone che pagano tutti perché sta in bolletta, e se staccano la corrente non si vedono Netflix e Sky».

La serata si apre con il brivido di un incursore in giubbotto blu che sale sul palco eludendo i controlli. «Sono due mesi che cerco un contatto con il procuratore della Repubblica», fa in tempo a dire prima di essere portato via. «Faccio il Pippo Baudo della situazione», reagisce pronto Fiorello dopo un attimo di sorpresa («Lo sapevo che non ci dovevo venire»).

Poi dilaga: «Domani qui viene Gentiloni», poi rivolto al dg Rai Mario Orfeo in platea scherza sulle elezioni: «Occhio che il 4 marzo arriva, se vince il toy boy di Orietta Berti, si va a casa poi». Ne ha per le canzoni («Il preludio di Chopin a confronto è una samba»), per i superospiti «Hanno superato gli altri, la Rai non bada a spese, io sarò pagato in bitcoin e per avermi su Rai1 Orfeo ne pagherebbe a chilate»), su Baglioni e Morandi («si parlava di scimmiette clonate, loro sono come minimo alla terza copia»). E se il segretario Pd Matteo Renzi in un tweet scrive che «Fiorello ha già vinto», Di Maio ringrazia lo showman per la citazione: «Grandissimo Fiorello a Sanremo, lo prendo come un augurio!».

Visibilmente emozionato, teso, Baglioni si arrampica su un monologo sulle canzoni, «che sono come coriandoli d'infinito, piccoli istanti di eternità. Sono mare, terra, cielo, neve di sogni che sembra cadere giù da un altro pianeta» e «fanno piccoli miracoli». Poi entrano in scena i compagni di avventura: la svizzera Michelle Hunziker che richiama tutti all'ordine (nonostante qualche gaffe), salvo poi regalarsi una pausa romantica con Ti amo - e il bacio in platea - al marito Tomaso Trussardi, seduto accanto alla figlia della showgirl, Aurora; e Piefrancesco Favino, che dopo qualche impaccio si scioglierà, con una performance da mattatore tra citazioni leopardiane, blob di canzoni e imitazioni.

 

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