Transumanza, l’antico rito della pastorizia si rinnova a Tremosine

Simone Bottura
Una mandria di sessanta giovenche ha percorso la valle di San Michele, guidata dai pastori che l’hanno accudita e da un gruppetto di appassionati
  • Il rito della transumanza si rinnova a Tremosine
    Il rito della transumanza si rinnova a Tremosine - © www.giornaledibrescia.it
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Il sole non era ancora sorto quando, stamattina di buon’ora, la mandria di sessanta giovenche di Razza Bruna ha lasciato l’alpeggio in cui ha trascorso l’estate. È finita la bella stagione, è tempo di tornare ai pascoli di fondovalle.
Guidate dai pastori che le hanno accudite nel corso dell’estate e da 25 appassionati, compresi alcuni bambini, giunti fin quassù per partecipare al rito, le mucche hanno imboccato la mulattiera nella valle di San Michele per il ritorno a valle alle 7.30 di questa mattina, domenica 14 settembre.
La transumanza – la migrazione stagionale di greggi e mandrie dai pascoli di montagna d’alta quota verso quelli a valle – è un viaggio che ha segnato profondamente la storia e le culture delle regioni montane italiane e che si ripete da secoli a Tremosine.

Dai quasi 2mila metri del Tremalzo al fondovalle

La mandria è partita da malga Ciapa, sul versante del monte Tremalzo, a 1.615 metri, accompagnata da una quindicina di operatori e da un piccola comitiva di appassionati che non ha voluto farsi scappare questo trekking particolare (grazie ai fuoristrada del caseificio Alpe del Garda che hanno portato in quota i partecipanti). In testa alla comitiva il presidente della cooperativa Alpe del Garda, Gabriele Seminario.

La comitiva partita da Malga Ciapa © www.giornaledibrescia.it
La comitiva partita da Malga Ciapa © www.giornaledibrescia.it

Le mucche hanno affrontato un percorso di una ventina di chilometri, che si è concluso con l’arrivo intorno alle 11.30 al caseificio Alpe del Garda.
Qui la mandria e i mandriani sono stati festeggiati come si faceva un tempo, quando ci si ritrovava riuniti qualche ora prima del rientro a valle, degustando un’abbondante merenda con prodotti caserecci e brindando con buon vino al primo percepire del suono dei campanacci che si avvicinava.
Da qualche anno la tradizione si rinnova a Tremosine e al caseificio si fa festa, con polenta e spiedo, intrattenimento e giochi. Poi, alle 16, le mucche di Razza Bruna sono state accompagnate attraversando le vie di Vesio verso la stalla della Cooperativa in località Bondo, per ricongiungersi con le altre bovine rimaste in stalla per non interrompere la fornitura del latte al caseificio.

  • La merenda al caseificio Alpe del Garda
    La merenda al caseificio Alpe del Garda - © www.giornaledibrescia.it
  • La merenda al caseificio Alpe del Garda
    La merenda al caseificio Alpe del Garda - © www.giornaledibrescia.it
  • La merenda al caseificio Alpe del Garda
    La merenda al caseificio Alpe del Garda - © www.giornaledibrescia.it

Un rito antico, praticato a Tremosine da fine ‘800

La transumanza è un rito antico. Quando, verso la fine dell’Ottocento, a Tremosine sul Garda si sostituirono, nell’allevamento famigliare, le capre e le pecore con i bovini da latte, per la scarsità del foraggio nell’altipiano (400/700 metri) si cominciò ad organizzare lo sfruttamento dei pascoli nelle terre alte (1.300/2.000 metri).
Da allora ogni estate le bovine da latte, manze e vitelli si trasferiscono per cento o più giornate, da giugno a settembre, nelle malghe di montagna, di proprietà del Comune o private.

Transumanza, il video col drone

«Cargar» e «descargar» la malga

Il trasferimento del bestiame verso le malghe, in gergo il carico («cargar» la malga), era normalmente gestito dai proprietari del bestiame in forma singola o in gruppo, qualcuno per la strada principale e altri per sentieri o scorciatoie.
Il rientro settembrino («descargar» la malga) invece era a carico degli addetti alla custodia degli animali in malga, che li riconsegnavano ai singoli proprietari con qualche commento sull’andamento della stagione di alpeggio e sulla condizione fisica o sanitaria dei singoli animali.
Il ritorno a valle degli animali era un avvenimento da festeggiare tutti insieme. Una tradizione che oggi si è rinnovata.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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