Suor Maria Troncatti sarà santa, diventano 48 i bresciani canonizzati

«La gran parte di noi pensa che i santi siano pochi e che tra questi certamente non ci siamo. Ma non è così. Tutti siamo chiamati alla santità». Così il vescovo Pierantonio Tremolada nella sua prima Lettera pastorale «Il bello del vivere». Il pastore della Chiesa bresciana, sottolinea don Arnaldo Morandi, incaricato diocesano per le Cause di beatificazione e canonizzazione (e Custode diocesano delle sacre reliquie) «ci invita a guardare la santità come volto concreto della vita cristiana: famiglie, giovani, consacrati, laici, tutti con la responsabilità e la meraviglia di testimoniare il Vangelo».
Onori degli altari
Da domenica i bresciani che per la Chiesa cattolica si sono particolarmente distinti con una vita al servizio del prossimo (e che quindi sono santi anche ufficialmente) diventano 48: agli onori degli altari verrà elevata suor Maria Troncatti. La chiamavano la «medica della selva» perché lei, la «madrecita», era infermiera, chirurgo e ortopedico, dentista e anestesista. Ma, prima di tutto, era catechista ed evangelizzatrice, una donna che diffondeva speranza e amore fraterno. Missionaria in Ecuador, lottava per la promozione umana, soprattutto delle donne.
«La canonizzazione di Maria Troncatti – ha detto don Pierluigi Cameroni, postulatore generale della Causa della religiosa – è segno di speranza per la sua forte testimonianza di trasmettere vita e fede alle nuove generazioni e ai popoli indigeni della foresta amazzonica, diventata sua patria del cuore. È stata donna di riconciliazione e di pace con il dono di una maternità che toccava i cuori».
Religiosa della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice (creata dal carisma di san Giovanni Bosco), era nata il 16 febbraio 1883 a Corteno Golgi, morirà il 25 agosto 1969 in un incidente aereo. Operava nella terra degli indios Shuar, nella parte sud-orientale dell’Ecuador, a Macas, un villaggio di coloni circondato dalle abitazioni collettive degli Shuar.

È stata dichiarata venerabile il 12 novembre 2008 e beatificata sotto il pontificato di Benedetto XVI a Macas il 24 novembre 2012. Ora sarà santa.
«Come ricordava san Giovanni Paolo II – prosegue don Morandi – la santità non è un privilegio di pochi, ma una vocazione universale che impegna tutti i battezzati a seguire Cristo con l’energia della fede e la forza della carità. Queste parole continuano a risuonare come un invito concreto per ogni credente della nostra diocesi, chiamato a essere luce del mondo e sale della terra».
Cause di canonizzazione ancora aperte
Sono attualmente 32 le Cause di canonizzazione ancora aperte che hanno per protagonisti bresciani; una delle più antiche riguarda il venerabile Alessandro Luzzago, che visse a fine Cinquecento.
Sono 9 i servi di Dio, coloro per i quali cioè è in corso (o si è conclusa senza ulteriori step) la fase diocesana della Causa; i venerabili sono 8, per loro è stata l’accertata l’eroicità delle virtù; 15 i beati, figure alle quali è già ufficialmente attribuito un miracolo dalla Chiesa, ne serve un altro per diventare santi.
Il miracolo
Il miracolo di suor Troncatti riguarda un indigeno che in Ecuador, nel 2015, ebbe un incidente mentre affilava gli utensili della sua falegnameria, restando colpito alla testa da un grosso frammento di pietra. Come si può leggere sul sito del Dicastero per le cause dei santi, il ferito venne sottoposto a un lungo intervento chirurgico. Di fronte alla gravità della prognosi il cognato gli pose sul suo petto una immagine di Maria Troncatti, cominciando a invocarla. Il 13 febbraio il paziente si risvegliò dal coma e venne dimesso dall’ospedale, seppur in condizioni gravi, privato della capacità di poter parlare e muoversi. Tra la fine di marzo e l’aprile del 2015, Juwa sognò Maria Troncatti che gli applicava alcune cure alla gamba e alla bocca predicendogli la guarigione, e al risveglio iniziò a muoversi pronunciando anche alcune parole con grande stupore della famiglia. Un controllo medico nel 2022 stabilì la «guarigione al cento per cento».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.