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Il Papa riconosce il suo miracolo, suor Maria Troncatti sarà santa

La religiosa missionaria, originaria di Corteno Golgi operava in Ecuador aiutando gli indigeni
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Suor Troncatti sarà santa
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La chiamavano la «medica della selva» perché lei, suor Maria Troncatti, la «madrecita», era infermiera, chirurga e ortopedica, dentista e anestesista. Ma, prima di tutto, era catechista ed evangelizzatrice, una donna che diffondeva speranza e amore fraterno. Missionaria in Ecuador, lottava per la promozione umana, soprattutto delle donne. Una vita interamente spesa nel solco della santità, e che ora riceverà il riconoscimento ufficiale della Chiesa cattolica.

Speranza

Ieri mattina papa Francesco – ricevendo in udienza il cardinale Marcello Semeraro, Prefetto del Dicastero delle Cause dei Santi – ha autorizzato a promulgare il Decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione della beata Troncatti. È l’ultimo passaggio per la canonizzazione; non si conosce ancora la data della cerimonia, ma è facile ipotizzare che la religiosa missionaria verrà proclamata santa il prossimo anno durante il Giubileo.

L'immagine della futura santa nella chiesa di Corteno © www.giornaledibrescia.it
L'immagine della futura santa nella chiesa di Corteno © www.giornaledibrescia.it

La notizia si è velocemente diffusa in tutto il mondo, nelle comunità dove opera la Congregazione delle Figlie Ausiliatrice, ma anche nella nostra diocesi, e soprattutto in quella Valcamonica da sempre legatissima a suor Maria, che era nata il 16 febbraio 1883 a Corteno Golgi. Una piccola comunità che presto potrà fregiarsi di aver dato i natali a un premio Nobel (Camillo Golgi) e, appunto, a una santa.

«La canonizzazione di Maria Troncatti – ha detto don Pierluigi Cameroni, postulatore generale della Causa della religiosa – è segno di speranza per la sua forte testimonianza di trasmettere vita e fede alle nuove generazioni e ai popoli indigeni della foresta amazzonica, diventata sua patria del cuore. È stata donna di riconciliazione e di pace con il dono di una maternità che toccava i cuori».

Una vita per gli altri

Fin da giovanissima matura la vocazione religiosa, la svolta arriva dalla lettura di un bollettino dei Salesiani; per obbedienza al padre e al parroco, però, attende di essere maggiorenne prima di chiedere l’ammissione all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (nato appunto dal carisma di san Giovanni Bosco). Emette la prima professione nel 1908 a Nizza Monferrato. Durante la Prima guerra mondiale suor Maria segue a Varazze corsi di assistenza sanitaria e lavora come infermiera crocerossina nell’ospedale militare.

Suor Maria Troncatti impegnata nell'estrazione di un dente © www.giornaledibrescia.it
Suor Maria Troncatti impegnata nell'estrazione di un dente © www.giornaledibrescia.it

Nel corso di un’alluvione in cui rischia di morire annegata, Maria promette alla Madonna che se le avesse salvato la vita sarebbe partita per le missioni. Così è: la madre generale la destina nel 1922 alle missioni dell’Ecuador. Si stabilisce nella terra degli indios Shuar, nella parte sud-orientale dell’Ecuador, a Macas, un villaggio di coloni circondato dalle abitazioni collettive degli Shuar. Per tutta la sua vita si è spesa per la riconciliazione tra i coloni e gli Shuar. Scriveva: «Sono ogni giorno più felice della mia vocazione religiosa missionaria!».

Evangelizzazione

Portava avanti con le sue consorelle un difficile lavoro di evangelizzazione in mezzo a rischi di ogni genere, non esclusi quelli causati dagli animali della foresta e dalle insidie dei vorticosi fiumi. Nei resoconti dei suoi biografi si legge che era sempre sollecita nell’andare incontro non solo agli ammalati, ma a tutti quelli che hanno bisogno di aiuto e di speranza. Dal semplice e povero ambulatorio giunge a fondare un vero ospedale e prepara lei stessa le infermiere.

Con «materna pazienza ascolta, favorisce la comunione tra la gente ed educa al perdono indigeni e coloni». Il 25 agosto 1969, a Sucúa (Ecuador), il piccolo aereo che trasporta in città suor Maria Troncatti precipita pochi minuti dopo il decollo. È stata dichiarata venerabile il 12 novembre 2008 e beatificata sotto il pontificato di Benedetto XVI a Macas il 24 novembre 2012. Ora il nuovo miracolo, risalente al 2015, e la proclamazione a santa.

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