Sottopasso di Lodetto: nel ricordo del padre, Mario chiama i writer

Daniele Piacentini
L’area è diventata lo sfondo per l’opera collettiva a cielo aperto «Lezio Memorial Jam». Nei due giorni di lavoro, oltre agli artisti, sono scesi in campo anche esponenti della maggioranza comunale
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    I writer colorano il sottopasso di Lodetto - © www.giornaledibrescia.it
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    I writer colorano il sottopasso di Lodetto - © www.giornaledibrescia.it
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    I writer colorano il sottopasso di Lodetto - © www.giornaledibrescia.it
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    I writer colorano il sottopasso di Lodetto - © www.giornaledibrescia.it
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I colori delle bombolette spray illuminano la frazione rovatese di Lodetto per ricordare chi non c’è più, nel segno dell’amore per l’arte a 360 gradi. L’area del sottopasso ferroviario di via San Giovanni a Lodetto è diventata lo sfondo per l’opera collettiva a cielo aperto «Lezio Memorial Jam».

Un gioco di parole per unire la «lectio» di latina memoria alla figura di Ezio Mazzoldi, triumplino d’origine ma ospitalettese d’adozione, grande appassionato di storia dell’arte.

Il progetto

L’omaggio arriva dal figlio, Mario, stimato writer conosciuto, sui social, con il nome d’arte «WioiMAZ». L’artista franciacortino, attivo anche nell’associazione Artcòre di Castegnato, ha chiamato a raccolta a Rovato altri amici e artisti della bomboletta, arrivati a decine da mezza Italia.

Assieme hanno donato colore a decine di metri quadrati di muro grigio, lungo la direttrice che collega il cuore del borgo agricolo al centro storico di Rovato.

L'opera «Lezio Memorial Jam» - © www.giornaledibrescia.it
L'opera «Lezio Memorial Jam» - © www.giornaledibrescia.it

Tra le immagini ora impresse in via San Giovanni ci sono richiami al mondo dell’arte classica, da quella della Roma imperiale al primo Rinascimento (il periodo più amato da Ezio Mazzoldi), rielaborati liberamente da ogni writers, con lavori così vividi che – in diversi casi – sembrano letteralmente uscire dal muro per avvolgere i passanti.

Non solo arte

Non solo colore e arte, però: dietro il lavoro c’è stata anche una lunga preparazione, che ha reso necessario un trattamento ad hoc per il muro stesso, fortemente ammalorato esternamente, a causa di agenti atmosferici e del passaggio costante delle autovetture. Un intervento che ha visto gli artisti lavorare fianco a fianco con l’Amministrazione comunale, a partire dall’assessore alle manutenzioni, Pieritalo Bosio, e dal vicesindaco, Simone Agnelli.

Assieme a loro, per gran parte della durata dei lavori – poco meno di 48 ore – anche i consiglieri comunale di maggioranza, e lodettesi, Stefano Venturi e Valentina Inverardi, che spiegano: «È stato un curioso e inconsueto evento quello al sottopasso di Lodetto. Per due giorni, infatti, un gruppo di artisti ha decorato l’intero spazio con dei murales, mentre la Polizia locale ha regolato il traffico, a senso unico alternato, con un semaforo posizionato ad hoc. Ora che il lavoro è ultimato è finalmente visibile a tutti. Possiamo solo ringraziare le realtà lodettesi e i volontari che hanno collaborato, oltre ovviamente a chi ha voluto portare qui l’iniziativa, ossia Mario Mazzoldi», artista non nuovo a interventi dal respiro più ampio, tra arte e sociale.

È suo, infatti, il «pezzo» che campeggia da un paio d’anni fuori dagli Spedali Civili di Brescia, una moderna reinterpretazione di Sant’Agata, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione allo screening mammografico di Europa Donna Italia, assieme a Esa, Ri.Pre.Sa e Cuore di Donna.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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