Martina Bettinsoli corona il suo sogno: si addestrerà negli Alpini

Barbara Fenotti
Dopo una selezione dura e molto lunga il 2 settembre la 21enne di Lodrino partirà per il Rav de L’Aquila che durerà 12 settimane: l’ispirazione del nonno che fu penna nera
Martina Bettinsoli con il cappello nel nonno, alpino andato avanti - © www.giornaledibrescia.it
Martina Bettinsoli con il cappello nel nonno, alpino andato avanti - © www.giornaledibrescia.it
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A dicembre compirà 21 anni e ha già chiaro quale sarà la sfida del prossimo futuro: entrare a far parte del corpo degli Alpini. Martina Bettinsoli, di Lodrino, ha alle spalle un percorso scolastico e personale che l’ha preparata a misurarsi con un obiettivo ambizioso, tra studio, sport e impegno personale.

Dopo il liceo scientifico bilingue Canossa di Brescia ha scelto di proseguire gli studi in città, iscrivendosi alla facoltà di Psicologia. Tra la maturità e l’inizio dell’università ha dedicato un anno alla sua grande passione per la montagna: ha seguito un corso per diventare maestra di sci e oggi è anche allenatrice, attività che le hanno insegnato disciplina, concentrazione e gestione del gruppo. Il percorso per entrare negli Alpini è articolato.

La selezione

Il primo passo consiste nella compilazione dei questionari online, completata da Martina a febbraio 2025: si tratta di domande generali sugli studi, sui titoli posseduti o, più specificamente, sull’eventuale appartenenza di familiari all’esercito. Una volta inoltrata la domanda, i candidati vengono convocati, come è accaduto alla 21enne a maggio, al centro selezione di Milano, nella caserma XXIV Maggio.

Dopo l'addestramento l'obiettivo è restare nell'Esercito
Dopo l'addestramento l'obiettivo è restare nell'Esercito

Qui si svolgono visite mediche, colloqui con lo psicologo, test psico-attitudinali al computer e prove fisiche. Ogni prova attribuisce punti che serviranno per stilare la graduatoria finale. L’ultimo passaggio è avvenuto ad agosto con la pubblicazione della graduatoria: chi rientrava nei posti disponibili veniva ufficialmente convocato al Rav, il Reggimento addestramento volontari.

Martina ha centrato l’obiettivo e trascorrerà le 12 settimane di addestramento nel 2° battaglione del 235° Rav «Piceno», nella caserma Pasquali-Campomizzi a L’Aquila, un’esperienza intensa che richiede resistenza fisica, spirito di gruppo e determinazione. A motivarla c’è anche un bagaglio di valori ed esperienze dirette. Un’eredità preziosa arriva dal nonno Mario Bettinsoli, di Lodrino, andato avanti lo scorso ottobre a 95 anni, la cui tenacia e amore per le proprie radici hanno ispirato Martina nel suo percorso verso gli Alpini.

«Mettere il noi prima dell’io è un motto che è diventato realtà e che ho imparato ai campi scuola organizzati dall’Ana Brescia - racconta la ragazza -: esperienze che ho avuto l’onore di vivere in veste di educatrice. Sono stati momenti indimenticabili, ricchi di attività ed emozioni e segnati dalla presenza indispensabile degli Alpini che, a detta di un’allieva del campo, sono coloro che hanno messo a disposizione il loro tempo, volontariamente, per lei e per tutti quei ragazzi che credono in questa realtà».

Proprio grazie a queste esperienze Martina ha deciso di intraprendere un percorso che a settembre la porterà a iniziare la vita nell’esercito, con l’obiettivo, col tempo, di indossare definitivamente il cappello alpino: un traguardo che non rappresenta solo un riconoscimento personale, ma anche un omaggio ai valori che l’hanno accompagnata fin dall’infanzia.

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