Dall’ufficio all’Adamello, Sofia conquista il rifugio dei suoi sogni

La fatica del lavoro in quota e la tensione per una nuova responsabilità su un versante, e il privilegio della quotidianità vissuta in ogni momento al cospetto della grande natura adamellina sull’altro. Due complementari versanti umani si disegnano ai piedi delle creste della Valle di Salarno in uscita dal rifugio Prudenzini, affidato da poche settimane a un nuovo gestore nel quale albergano queste consapevolezze.
Determinata
La sezione di Brescia del Club Alpino Italiano, proprietaria della struttura, ha individuato in una giovane determinata, mediante un apposito bando, le caratteristiche idonee per prendersi carico della struttura posta in una delle valli più conosciute dell’Adamello bresciano. Le motivazioni sono descritte dal presidente Renato Veronesi: «Abbiamo raccolto ben 29 candidature, delle quali solo 6 da persone residenti in Valle Camonica. Al termine della prima scrematura la commissione ha selezionato una rosa di quattro candidati, tra i quali un camuno risultato a marzo vincitore. Tuttavia nelle settimane successive questa persona si è resa irreperibile e abbiamo dovuto cercare con urgenza un’alternativa. La scelta è ricaduta su Sofia Savoldelli, inizialmente seconda in graduatoria solo per la sua provenienza extra-provinciale, ma sin dall’inizio apprezzata per la forte motivazione, la serietà e l’entusiasmo contagioso. Il Cai Brescia si è detto orgoglioso di poter affidare uno dei propri rifugi a una giovane donna competente che vede in questa esperienza la realizzazione di un progetto di vita».

Chi succede a Rino Ferri, che per dieci anni ha avuto in carico la gestione del Prudenzini, è Sofia Savoldelli di Rovetta in provincia di Bergamo, 31 anni da compiere il prossimo mese. Sofia vanta una grande esperienza di lavoro in rifugio. «Mi sono licenziata dieci anni fa da un impiego in azienda per darmi la possibilità di vivere la montagna, che rappresenta la mia grande passione», ci racconta. «Ho trascorso gli ultimi anni lavorando in inverno al rifugio Teodulo e in altre strutture di Cervinia, e in estate soprattutto alla Capanna Gnifetti sul Monte Rosa, e sono grata ai rifugisti che ho avuto per gli insegnamenti ricevuti».
Mentre stava seguendo il corso per diventare guida ambientale escursionistica viene a conoscenza del bando per la gestione del Prudenzini. «L’assegnazione comunicata a fine maggio è stata un colpo di fulmine! Da tempo accarezzavo l’idea di lanciarmi nell’avventura di una gestione, e conoscevo già l’Adamello e la Valle di Salarno per escursioni effettuate in passato. Sono salita in rifugio all’inizio di giugno per prendere visione della struttura e avviare i lavori necessari, e il 21 ho potuto aprire. La squadra che mi aiuta è destinata a diventare più numerosa nelle prossime settimane quando la frequentazione sarà più elevata».
Punto strategico
Il Prudenzini è collocato sul percorso dell’Alta Via dell’Adamello. «Siamo in un punto strategico per questo itinerario. Sono in contatto costante anche con i rifugisti delle valli limitrofe, che mi hanno confortata nei momenti di difficoltà iniziali e anche per la logistica dei rifornimenti. Sono molto grata per questa collaborazione e credo che assieme possiamo garantire un prezioso supporto a chi frequenta questa bella zona». Un desiderio che si realizza e una passione che trova compimento.
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