Il prof. Gastaldi compie 100 anni: «Giovani siate curiosi, non abbiate paura del nuovo»

Lo storico ginecologo è stato tra i fondatori dell’Università degli Studi di Brescia. L’allievo Pecorelli lo definisce «un visionario»
Attilio Gastaldi, ginecologo, è stato tra i fondatori dell'UniBs e compie 100 anni
Attilio Gastaldi, ginecologo, è stato tra i fondatori dell'UniBs e compie 100 anni
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L’allievo Sergio Pecorelli lo definisce «un visionario, un profondo innovatore»: Attilio Gastaldi, tra i fondatori dell’Università degli Studi di Brescia nonché fautore di grandi progressi in campo ostetrico-ginecologico, «sapeva cogliere il nuovo e tradurlo in azione clinica».

Originario di Torino e arrivato a Brescia nel 1964, oggi, con mente lucidissima, festeggia i 100 anni. Forte della sua lunga e intensa esperienza professionale, ai giovani che si approcciano alla medicina consiglia di «studiare, ascoltare, essere visionari: non abbiate paura del nuovo, siate curiosi e pronti a cambiare». «Esattamente quello che ha fatto nostro padre», commentano i figli Giorgio, Carlo e Gilda.

Dopo le esperienze al San Matteo di Pavia, in Sardegna e alla Mangiagalli di Milano, all’età di quarant’anni Gastaldi iniziò a guidare il reparto di Ostetricia e Ginecologia del Civile, come direttore della Scuola autonoma di Ostetricia dell’Università di Milano attivata localmente nel ’55 sotto la guida del prof. Gaetano Dossena. Nel ’71, grazie all’Ente universitario della Lombardia Orientale, tenne i primi corsi di Ostetricia e Ginecologia a Brescia dell’Università di Milano. Pochi anni più tardi (era il 14 agosto 1982), il ginecologo contribuì a istituire l’UniBs e per un anno assunse l’incarico di presidente del Comitato tecnico amministrativo dell’ateneo.

«Il prof. Gastaldi fu di fatto il nostro primo rettore, il "padrino" della nostra Università – commenta il prof. Pecorelli –. Ai tempi della sua gestione non si avvertiva la differenza tra universitari e ospedalieri, c’era un’armonia rara: creò un prototipo di dipartimento di stampo anglosassone fatto di integrazione di competenze e condivisione di attività, complice il buon connubio con il prof. Alberto Ugazio, direttore della Pediatria».

I legami con la città

Del suo maestro, l’ex rettore Pecorelli sottolinea il forte legame con la città («Partecipò all’attivazione dei primi Consultori familiari dicendo ai suoi collaboratori: "Dobbiamo sempre essere vicini alle donne del territorio"»), l’impegno con la Fondazione Golgi, della quale fu presidente, e il merito di aver lasciato i propri allievi liberi di avanzare proposte e di portarle avanti: «Da lui non abbiamo mai ricevuto un "no". Diceva sempre: "Senz’altro", "Vediamo". Durante la sua intensa attività di ricerca ha avuto la capacità di "governare" i suoi collaboratori e di aiutarli a far emergere le loro qualità dando così vita a una clinica di Ostetricia e Ginecologia conosciuta in tutto il mondo». Al Civile, negli Anni Novanta, sotto la sua guida avvenne, ad esempio, il primo trapianto al mondo in utero a un feto di cellule prelevate dal midollo osseo del padre. «Libertà di ricerca, attenzione al nuovo e apertura alle collaborazioni internazionali – aggiunge – hanno caratterizzato il suo lavoro».

I momenti più belli della carriera

Un lavoro che Gastaldi – oggi nonno di otto nipoti – ha amato profondamente. Tutt’ora a chi gli chiede quali siano stati i momenti più belli della sua carriera risponde citando «l’assistenza al parto. Di notte o nel fine settimana: non mi è mai pesato correre in reparto».

Quando andò in pensione, racconta Pecorelli, «venne definito "il papà di 120mila bambini". Tante furono le nascite nel suo reparto negli anni in cui fu al timone». Per molti motivi il prof. Gastaldi ha segnato la storia dell’Ostetricia e della Ginecologia. L’illustre allievo ne ricorda alcuni: «Fu tra i primissimi a comprendere il valore della cardiotocografia in sala parto e al termine della gravidanza: il monitoraggio del battito cardiaco fetale e il suo rapporto con le contrazioni uterine. Eravamo nel 1971 e dotò il Civile dell’apparecchiatura. Fu pioniere in quanto a prevenzione dei tumori del collo dell’utero e dell’endometrio, istituendo un Centro nel 1967. E comprese l’importanza di ampliare l’attività ambulatoriale del sistema sanitario già negli anni ’60». Sposato con Giuseppina, deceduta alcuni anni fa, ai figli ha trasmesso l’amore per la professione. E per la vita. 

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