Il giro del lago di Garda in 30 ore: l’impresa di Federico e Paolo

Due giovani amici valsabbini, una sfida fuori dal comune: camminare circa 150 chilometri facendo il giro completo del lago di Garda. Venerdì 23 maggio Federico Tonni e Paolo Bardini sono partiti da Salò, decisi a superare i propri limiti.
Per Federico, 20 anni di Preseglie, non era la prima esperienza: qualche tempo fa aveva già percorso a piedi la distanza dal suo paese fino a piazzale Arnaldo, a Brescia, e ritorno. Un’impresa personale che ha acceso la voglia per questa nuova sfida. Questa volta, insieme all’amico e coetaneo Paolo Bardini di Vestone, Federico ha affrontato il giro completo a piedi del lago di Garda.
Prima di mezzanotte
Partiti da Salò poco prima di mezzanotte, hanno camminato senza sosta tutta la notte, arrivando a Riva del Garda nelle prime ore del sabato. Ma non si sono fermati: hanno proseguito fino a Garda, raggiunta in tarda serata dopo 98 chilometri. Qui si sono concessi qualche ora di riposo, dormendo sulla spiaggia sotto un cielo stellato, avvolti nei sacchi a pelo. All’alba di domenica sono ripartiti, determinati a completare l’anello con gli ultimi 52 chilometri. Alle 18.15, davanti al cartello di Salò, la foto che ha sancito l’arrivo: 150 chilometri percorsi in circa 30 ore.
Una fatica enorme, ripagata da grande soddisfazione. Federico ha condiviso l’esperienza con amici e conoscenti, chiudendo con un sorriso e una dedica: «Ed ora tutti zitti», a sottolineare il valore di ciò che è stato compiuto.
Federico ha raccontato così la sua esperienza: «È stata un’impresa, apparentemente fisica, ma soprattutto mentale. Quando il fisico non ce la fa più, è compito della testa mandare avanti il corpo. Dopo trenta ore e oltre 145 chilometri, ogni passo si sente, ogni passo fa più male, ma hai un motivo per farlo: non è più una semplice camminata, è un obiettivo che si avvicina. Grazie a Paolo Bardini per la fiducia e per essere partito con me. Alla partenza ero super gasato, ma da Riva del Garda in poi, oltre ai piedi, anche la testa avrebbe voluto che mi fermassi. Forse è stata più una sfida di cuore, la dimostrazione di essere più forte di quello che posso sembrare. O forse è solo una "pazzia" in più che ora posso raccontare».
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