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Caffè dopo la messa, a Ghedi la socialità cresce così come i fedeli

Gianantonio Frosio
La consuetudine al quartiere Campagnola è nata per caso da un’idea del sacrestano Natalino: tutte le domeniche una tazzina offerta dalla parrocchia nello spazio a lato della chiesa
La chiesa della Campagnola - © www.giornaledibrescia.it
La chiesa della Campagnola - © www.giornaledibrescia.it
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Se vieni a messa ti offro un caffè: sembra un maldestro tentativo di accalappiare i fedeli con la promessa di un espresso, invece è un bellissimo gesto che vale più di una predica. Accade tutte le domeniche al quartiere Campagnola: terminata la celebrazione delle 9, dopo l’«Andate in pace» e il canto finale, chi vuole può bersi un caffè, naturalmente offerto dalla parrocchia, nello spazio a lato della chiesa.

E non è un privilegio per pochi «scrocconi raccomandati». In più occasioni don Renato, uno dei sacerdoti che si alternano a celebrare la messa, ha esteso l’invito a tutti i presenti: «Il bar Natalino è aperto: chi vuole è il benvenuto».

L’incontro

Quando non devono officiare la messa delle 10 in un’altra chiesa della parrocchia, anche i preti si fermano: un caffè, due chiacchiere e via, che la giornata è lunga. A volte c’è una torta o qualche pasticcino, portati da chi compie gli anni o festeggia l’anniversario. Ed è ancora più bello.

Il Natalino del bar è Natalino Costanzi, sacrestano e factotum della chiesa, spazi di pertinenza inclusi. È lui, per dire, che nel brolo ha piantato i 100 ulivi da cui è stato spremuto il «Campagnolio» di cui abbiamo raccontato.

La consuetudine del caffè è nata per caso. Capita che, dopo la messa, i fedeli si fermino a salutare amici e conoscenti: come va, sei andata in vacanza, è nato il nipotino… Normali gentilezze tra persone di buona creanza. Vedendoli lì, al freddo sul sagrato, una domenica di qualche tempo fa Natalino li invitò nella sacrestia per scaldarsi con un caffè: un gesto di cortesia, che un po’ alla volta è diventato una buona pratica della domenica. Una consuetudine che piace assai: un caffè e un sorriso sono un toccasana che attirano sempre più gente.

A fronte di messe semi deserte, quella della Campagnola è sempre molto partecipata, anche da chi non abita nel quartiere: posti a sedere spesso non ce ne sono e gente in piedi. Merito dell’ambiente sereno, del piccolo coro che accompagna la celebrazione, del clima di amicizia. Forse anche del caffè. Se fosse così, potrebbe essere un’idea per riportare in chiesa i fedeli…

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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