Perinetti e la sfida Inzaghi-Clotet: «In comune solo la passione»

Nel 2016/17 al Venezia con Filippo Inzaghi, l’anno scorso al Brescia con Pep Clotet.
Giorgio Perinetti, ex direttore sportivo delle rondinelle, quei due allenatori li conosce bene e, in attesa della sfida tra Spal e Brescia di sabato che li vedrà avversari, ci parla un po’ dei due tecnici, visti da dentro e da fuori la panchina.
Perinetti, trova analogie professionali tra i due? «Analogie sul piano tattico, no. Ma di certo sotto l’aspetto caratteriale: entrambi hanno una grande passione per il loro lavoro che deriva dalla grande passione per il calcio e sfocia in una totale dedizione in quello che fanno».
Qual è il pregio principale di entrambi? «Per Inzaghi la ricerca assoluta, ossessiva, quasi maniacale della vittoria. Ce l’ha nel Dna e credo che gli sia entrata dentro avendo giocato in grandi club come Juve e Milan. Per Clotet invece una propensione quasi spontanea per il calcio offensivo, per il calcio giocato e per i concetti che ha portato dall’estero applicandoli in Italia, cosa quest’ultima non certo scontata, né facile. Una perla rara nel nostro panorama calcistico».
E se dovesse trovare la principale dote sotto l’aspetto personale? «Sono entrambi molto schietti. Per capirci, dicono immediatamente quello che pensano. Poi, diciamo che Inzaghi ha un approccio più riservato che deriva da una vita più privata che aveva già da giovane, centellinando le uscite e curando l’alimentazione. Anche se ora, con l’arrivo del primo figlio, ha toccato una tappa fondamentale per un uomo e m’è parso più aperto. Clotet è più sociale e socievole: ama stare con gli amici e la buona tavola. Diciamo - sorride - che mangia decisamente meno bresaola... È più godereccio rispetto all’Inzaghi salutista convinto».
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Si aspettava l’attuale posizione in classifica di Brescia e Spal? «Be', stanno rispettando le valutazioni e le considerazioni estive. Il Brescia, non dimentichiamolo, con l’arrivo di Clotet l’anno scorso è passato dai play out ai play off, ma soprattutto l’ha fatto conquistando, nel girone di ritorno, il maggior numero di punti di tutte la squadre di serie B. E da questa base è ripartito Inzaghi. Base alla quale dobbiamo aggiungere una campagna acquisti importante fatta da Cellino con giocatori funzionali al gioco di Pippo. E questo mi faceva e mi fa vedere il Brescia tra le favorite per la promozione diretta. La Spal, dopo aver pubblicamente annunciato un ridimensionamento, ha fatto delle cessioni eccellenti e ha pure perso all’ultimo due esterni del calibro di Strefezza e Di Francesco. Sono stati due passaggi estivi decisamente diversi. Per questo dico che il lavoro che sta facendo Clotet sia molto importante e credo apprezzato a Ferrara, anche se con le insidie di un campionato come la serie B che sappiamo essere difficile per tutti. Per questo mi auguro che la società a gennaio lo aiuti con qualche innesto».
Ha parlato del campionato: come giudica quello attuale? «Una serie B di livello importante. Ed una B che, a differenza della serie A, ha movimentato il mercato. È stata una movimentazione vivace che ha creato ambizioni e possibilità per tutti. Ed essendo il campionato più imprevedibile al mondo, ricomincia ogni domenica».
Un campionato che può vedere il Brescia arrivare fino in fondo? «Ne sono convinto da questa estate: il Brescia ha tutte le carte in regola per imporsi».
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