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Brescia, l’addio a Pep Clotet con un sms senza risposta

Chiusura condita dal gelo: l’incontro tra il tecnico e Cellino è saltato e oggi il catalano torna a casa
Pep Clotet - © www.giornaledibrescia.it
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C’eravamo tanto amati e adesso - come si era già ampiamente capito - non più. Senza nemmeno dirselo, senza nemmeno guardarsi in faccia. Una roba, romanzandola un po’, a livello di ghosting, ovvero quel fenomeno con cui in amore si definisce la sparizione dei partners dal rispettivo raggio d’azione: a mo’ di fantasmi. È una romanzata, appunto. Ma l’immagine in fondo rispecchia piuttosto bene come è andata a finire tra il Brescia e Pep Clotet, ovvero tra Massimo Cellino e Pep Clotet.

Colui che era scontato che sarebbe rimasto dopo una straordinaria cavalcata che ha portato il Brescia dai play out ai play off. Colui che era arrivato come un Carneade per divenire un eroe popolare. Colui che Cellino aveva presentato come un grande amico, colui che oggi pomeriggio invece prenderà un aereo che lo porterà in Spagna senza che con il presidente ci sia stato un congedo. Un addio senza addio, nell’indifferenza e nel gelo. Ci sarà da analizzare bene come sia stato possibile che un rapporto forte si sia crepato fino a rompersi anziché cementarsi ulteriormente a suon di risultati. Ha quasi dell’incredibile oltre che dell’inspiegabile. E adesso bisogna ripartire daccapo, un’altra volta. L’ennesima.

Dirigenti. Ma questo, è ancora il tempo delle cronache che oltretutto è molto difficile ricostruire in un momento che è di grande cambiamento anche nei quadri dirigenziali. Ed è tutto ancora talmente in fase evolutiva che il neo referente per l’area tecnica Roberto Gemmi ancora non è stato ufficializzato. C’è da pensar male? No. Semplicemente ci sono questioni tecniche da superare. È vero che Gemmi e Pisa hanno risolto il loro rapporto di lavoro, ma un nuovo contratto che lo riguardi potrà essere depositato soltanto a partire dall’1 luglio.

Roberto Gemmi - © www.giornaledibrescia.it
Roberto Gemmi - © www.giornaledibrescia.it
Qualora però il Pisa concedesse una deroga, il diesse (o responsabile dell’area tecnica che sarà) potrebbe comunque essere ufficialmente annunciato nel suo nuovo ruolo. Il Brescia confida nel fatto che questo possa avvenire nel giro di un paio di giorni. A fugare sospetti di carte in tavola cambiate all’improvviso, anche il fatto che la sua auto ieri sia rimasta parcheggiata sotto gli uffici fino a sera, ben oltre l’orario di permanenza in sede di Cellino. Segno che l’ex Pisa - col quale l’intesa è biennale, ma appunto ancora da mettere nero su bianco al pari della promozione di Botturi - era al lavoro. Con il compito di portare avanti il casting per il nuovo allenatore. Di questo, parliamo altrove in questa pagina. Qui c’è spazio per altri flash su Clotet. Che ieri con il presidente si sarebbe dovuto incontrare: così le parti erano più o meno rimaste dopo il colloquio Gemmi-Clotet di venerdì a Torbole. Un colloquio fatto di dialogo vero, ma senza riuscire a risolvere i tanti nodi sul piatto e soprattutto i tanti dubbi dell’allenatore che voleva sentirsi dare risposte certe su ogni punto da lui sollevato. E queste risposte dovevano arrivare da un faccia a faccia con Cellino: il tecnico aspettava la convocazione.

Tutto saltato. Qui gli elementi raccolti sono un po’ frammentari, ma secondo alcune indiscrezioni, nel fine settimana, il presidente avrebbe tentato di comunicare con il tecnico. Le chiamate sarebbero rimaste senza risposta. Così come un ultimo sms. Un silenzio insomma più eloquente di tante parole e di fronte al quale il presidente del Brescia ha preferito prendere atto. Ma se quello dell’sms è un dettaglio, non lo è il fatto che ancora una volta il Brescia si ritrova alle prese con un secchio di latte rovesciato. A ogni modo, non resta che «metter via» Clotet ricordandolo come colui che è stato l’allenatore giusto al posto giusto e nel momento giusto. E dal quale nonostante le incomprensioni dell’ultimo periodo Cellino avrebbe voluto ripartire. C’è da capire dove e quando la situazione è scappata di mano e se di fronte alla risolutezza di Clotet nelle sue richieste, si nascondono altre richieste o se invece si sia trattato semplicemente di mettere puntini sulle «i» che prima, date le circostanze in cui era arrivato, non c’era stato modo di mettere: di certo l’allenatore non ha agito di pancia visto che già da prima della gara con il Cittadella, come avevamo riportato, stava meditando di non proseguire qui nella sua carriera. Con il timore, cominciando da zero, di non avere sufficienti garanzie per poter sviluppare il suo lavoro con il forte rischio dunque di macchiare il pregresso. Che invece così resterà indelebile. E anche col senno di poi, quel messaggio Instagram pubblicato da Clotet il giorno dopo Cittadella, era proprio un addio definitivo come lo avevamo interpretato. Da parte sua il Brescia è convinto di aver offerto a Pep tutto «l’offribile» per farlo restare per cui aleggia un senso di delusione.

Lo staff. A proposito di questioni tecniche, c’è da valutare anche la posizione dei membri dello staff tecnico. Il match analyst Hiro è a scadenza, non rinnoverà e si riunirà a Davide Dionigi. A scadenza c’è anche il preparatore atletico Paolo Artico, il cui lavoro è stato decisivo per la rimontona: il Brescia gli aveva già proposto il rinnovo, ma il professionista aveva preso tempo. Hanno invece un altro anno di contratto Daniele Gastaldello e il preparatore dei portieri Alessandro Vitrani.

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