La bandiera dimenticata delle Dieci Giornate riemerge da un dipinto

Barbara Fenotti
Ritratto dal pittore Faustino Joli, il «Tricolore quadrato» è stato notato da due studiosi dell’associazione Capitolium
Il vessillo al centro del dipinto di Joli - © www.giornaledibrescia.it
Il vessillo al centro del dipinto di Joli - © www.giornaledibrescia.it
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Una scoperta sorprendente, che riporta alla luce un frammento inedito della storia risorgimentale bresciana. A farla è stata l’associazione culturale Capitolium attraverso il lavoro meticoloso del presidente Federico Vaglia e dello storico e studioso di bandiere navense Matteo Ghedi: una bandiera unica, ritratta in uno dei dipinti ottocenteschi del pittore Faustino Joli, si rivela oggi un simbolo dimenticato delle Dieci Giornate di Brescia.

Lo Joli, testimone degli eventi, riassunse in quattro dipinti, conservati al Museo del Risorgimento in Castello, quei giorni compresi tra il 23 marzo e il primo aprile 1849 in cui la città diede prova del suo amore per la libertà, respingendo gli austriaci.

La scoperta

Al centro delle ricerche di Ghedi e Vaglia è finito uno dei vessilli raffigurati nel quadro che rappresenta l’Adunanza in piazza Vecchia (oggi piazza Loggia). Grazie a un’attenta analisi delle opere, condotta con l’ausilio di fotografie ad alta definizione realizzate dal fotografo Stefano Riviera, è emersa una bandiera mai catalogata prima. Si tratta di un tricolore verde, bianco e rosso con un dettaglio sorprendente: un quarto quadrante centrale rosso.

Il «Tricolore quadrato» - © www.giornaledibrescia.it
Il «Tricolore quadrato» - © www.giornaledibrescia.it

«Non c’era traccia di questa bandiera nei testi storici né nelle iconografie ufficiali – racconta Matteo Ghedi –. È una scoperta storicamente coerente: si tratta con ogni probabilità di una bandiera d’importazione, proveniente dal Regno delle Due Sicilie, utilizzata durante l’insurrezione siciliana del 1848».

Simbolo

Quella rivolta, conclusasi poco dopo i fatti di Brescia con l’assedio di Palermo da parte di Ferdinando II, aveva adottato un proprio Tricolore molto simile a quello bresciano ritratto da Joli. «Il rosso dominante al centro del vessillo bresciano sembra voler simboleggiare la determinazione della popolazione – aggiunge Ghedi –, che nei giorni della rivolta aveva esposto bandiere rosse sulle barricate». Da fonti come l’Enciclopedia Bresciana e diversi testi anastatici con testimonianze di chi partecipò alle Dieci Giornate emerge infatti un forte legame tra il simbolismo dei colori e la volontà di resistenza.

Rivelazione

La scoperta di Ghedi e Vaglia sarà presentata ufficialmente il 10 maggio alle 15 nell’ambito del XXX congresso nazionale del Centro italiano Studi vessillologici al Museo del Risorgimento di Bologna. In seguito verranno programmati anche appuntamenti nel Bresciano, dove nei prossimi giorni sarà diffuso un piccolo volume, fatto stampare dall’associazione, che raccoglie una sintesi della ricerca.

Sarà questa l’occasione per rivelare al pubblico e agli studiosi quella che può a buon diritto essere considerata la bandiera delle Dieci Giornate. «Non è l’unico vessillo visibile nei quadri di Joli – precisa Ghedi –: con l’uso della lente ne emergono altri, legati a modelli napoleonici, ma già noti, mentre questo Tricolore si distingue per originalità, contesto e significato». Nei giorni scorsi Capitolium ha realizzato grazie al fotografo Riviera un set fotografico alla Tomba dei Prodi, costruita al cimitero Vantiniano per custodire le spoglie dei soldati caduti nelle tre guerre per l’Indipendenza italiana, con diversi vessilli tra i quali campeggia proprio la bandiera appena scoperta, fatta realizzare ad hoc per l’occasione.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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