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Diego Lopez, «El jefe» che vuole risvegliare il Brescia

Detto «il capo», ha giocato nel Cagliari, dove ha iniziato la carriera di allenatore che lo ha portato poi al Bologna, al Palermo e al Peñarol
  • Il primo allenamento del Brescia con Diego Lopez
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    Il primo allenamento del Brescia con Diego Lopez
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È iniziata la nuova avventura in serie A per Diego Lopez, da ieri alla guida del Brescia Calcio. Il tecnico uruguaiano, classe '74, ha alle spalle una carriera da difensore, in cui si era guadagnato il soprannome di «El jefe», il capo: dopo le esperienze con River Plate Montevideo e Racing Santander, ha trascorso quasi tutta la sua carriera al Cagliari di Massimo Cellino, dov’è approdato nel '98, ritirandosi poi nel 2010.

Come allenatore, Lopez debutta proprio all'interno del club sardo, guidando prima i Giovanissimi e poi la Primavera nella stagione 2011-2012. In prima squadra è il vice di Ivo Pulga nella stagione 2012-2013, con cui porta il Cagliari alla salvezza in A, e nella stagione successiva è promosso allenatore salvo poi essere esonerato nell'aprile 2014. Nell'estate dello stesso anno arriva la chiamata del Bologna in serie B, ma nemmeno qui riesce a chiudere la stagione: a maggio 2015, con la squadra scivolata al quarto posto, arriva un altro esonero. 

 

 

Riparte nel gennaio 2017 da Palermo, subentrando allo stesso Eugenio Corini, ma la sua avventura rosanero dura poco più di tre mesi prima di tornare a Cagliari, nell'ottobre dello stesso anno, al posto dell'esonerato Rastelli. Mantiene i sardi in serie A, ma a fine stagione va in Uruguay dove conduce il Peñarol, alla conquista del titolo. Ora il richiamo dell'Italia e di Cellino e l'obiettivo salvezza da centrare col Brescia, che finora, oltre al due volte esonerato Corini, ha visto in panchina per una breve parentesi anche Fabio Grosso.

Lopez ha firmato un contratto che lo lega al Brescia fino al 2022, con cifre che variano in caso di serie B. Il suo lavoro con la squadra a Torbole è già entrato nel vivo in vista della sfida di domenica contro l'Udinese. La sua idea è quella di ripartire dalla difesa a quattro senza variazioni. Confermato il modulo 4-3-1-2, ma con interpreti riveduti e corretti e qualche accorgimento, come un centrocampo più robusto con Bjarnason in rampa che può contendersi un posto con Bisoli o Dessena. E davanti? O, per cominciare, alla «vecchia» con Spalek (o Romulo) dietro a Balotelli (ieri in gruppo) e Ayé oppure con la variante di Balotelli punta unica con due sottopunte una delle quali potrebbe essere proprio Ayé. E Skrabb? Anche ieri si è allenato in differenziato (con Cistana che oggi torna tra i ranghi) difficile pensare che per domenica sia in spolvero.

 

 

 

 

 

 

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