Calcio

Via Aglietti, ritorna Clotet: il Brescia di Cellino è senza pace

Ennesimo colpo di scena dopo sole due giornate e il diesse Perinetti è out per motivi di salute
A volte ritornano... Massimo Cellino e Pep Clotet: la coppia si forma per l’ennesima volta - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
A volte ritornano... Massimo Cellino e Pep Clotet: la coppia si forma per l’ennesima volta - Foto New Reporter Nicoli © www.giornaledibrescia.it
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Era tutto scritto (in messaggi che Massimo Cellino aveva inviato a Pep Clotet e che non sono rimasti privati). Era solo una questione di capire la tempistica: l’unica possibilità che non andasse a finire come invece è andata a finire era legata all’eventualità che Alfredo Aglietti impattasse alla grande. Ma così non è stato, perché la squadra ha continuato a viaggiare - tranne un piccolo sussulto col Palermo - sulle non frequenze di un elettroencefalogramma piatto. Quello che Pep Clotet (al terzo round col Brescia) aveva lasciato e quello che dunque, da oggi, 27 giorni dopo l’esonero del 21 dicembre scorso, ritroverà.

Con il compito di provarle tutte per rianimare un gruppo mentalmente logorato e che rispecchia in pieno l’ambiente circostante e una società la cui guida, Massimo Cellino non si capisce più dove voglia, o possa, andare a parare. Anche la storia di questi 5 anni racconta di una miriade di andate e ritorni clamorosi e a tutti i livelli, quindi non sta nella mossa lo stupore. Solo che stavolta non è come le altre volte perché l’ambiente è arrivato a livello di saturazione e perché il Brescia è interessato da un extracampo che non lascia tranquilli per le tante, troppe incognite.

Difficile, se non praticamente impossibile continuare a recepire determinate dinamiche. Anche perché non si capisce che cosa possa essere cambiato in 27 giorni, sia in Cellino, sia in un Clotet «che voleva essere mandato via e quindi ho dovuto farlo» parole di presidente. Parole poi sostenute dalle tante confidenze che vertevano su una sensazione di sollievo fatte dall’allenatore sia a persone a lui vicine che ai tifosi che lo avevano intercettato la sera stessa dell’esonero in un locale della città con il vice Daniele Gastaldello che torna a sua volta insieme al preparatore atletico Salvatore Sciuto.

Il punto

Tecnico, vice e preparatore erano entrati nel mirino della critica del presidente col secondo accusato da Cellino di influenzare troppo difensivamente l’allenatore. E poi c’erano i rilievi sulla condizione fisica e sulla gestione degli infortuni. Cosa può essere cambiato in 27 giorni? Il presidente del Brescia aveva consigliato all’allenatore di riposarsi, rischiararsi la mente e di rimanere sul pezzo per una possibile richiamata.

«Dopo una giornata di riunioni e riflessioni seguita da confronti di carattere tecnico, e vista la temporanea indisponibilità del direttore sportivo per motivi di salute personale - si legge nel comunicato ,- Brescia Calcio ha deciso di riaffidare la guida tecnica della prima squadra a Pep Clotet». Dunque (col più grande in bocca al lupo a Perinetti), la traduzione è che con la possibilità che il dirigente (che era stato avvisato domenica sera della volontà di esonerare Aglietti) stia lontano per un certo periodo dal campo, invece che eventualmente ricorrere a una nuova figura di riferimento per l’area sportiva il ragionamento è stato quello di tornare su un allenatore che ha un rapporto diretto col presidente.

Ma come detto, con buona pace di Aglietti - lasciato solo e accolto freddamente all’interno - era nelle cose: serviva l’occasione e la non prova col Südtirol ha dato il primo assist.

A ogni modo, tra Cellino e Clotet è lo stesso rapporto che proprio perché così diretto aveva prosciugato il catalano. Con quale spirito torna? Lo diranno non tanto le sue parole, ma il campo sul quale dovrà recuperare una squadra che non lo seguiva più e che ora dentro l’ennesima tempesta, come una barchetta in balia di se stessa, dovrà dare l’anima per la salvezza. La sola cosa che conti.

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