Brescia, panchina d’oro: cinque gol e due assist arrivano da lì

Se azzecchi i cambi è perché hai sbagliato la formazione. Quante volte l’avete sentito ripetere? Forse un fondo di verità c’è. Dipende dal contesto. Il calcio non è mai bianco o nero, è un intrico di sfumature. Quindi sì, i correttivi in corsa possono pure essere toppe che servono a coprire gli errori iniziali. E in parallelo delle risorse straordinarie. Non sempre improvvisate. Capita pure che siano parte integrante di una strategia predeterminata.
Prendete Diana: dalle sue sostituzioni l’Union ha estratto cinque degli undici gol messi a segno in queste prime quattro giornate. Una miniera d’oro. Spieghiamo meglio: fin qui il tecnico ha effettuato diciannove cambi sui venti disponibili. In cinque casi un giocatore subentrato ha trovato il gol. In due di questi, anche chi ha servito l’assist era entrato dalla panchina.
Il fattore
Il primo è stato Andrea Cisco, a Trento. Il Brescia era già in vantaggio, contro un avversario ridotto in dieci dall’espulsione di Corradi all’80’. Eppure è stato un finale delicato, nel quale i biancazzurri hanno rischiato di buttare via una vittoria in condizioni favorevoli. La zampata dell’esterno ha esorcizzato gli ultimi fantasmi.
È l’unico nome che ritorna in questa statistica: contro il Renate, sempre dalla panchina (per l’infortunato Guglielmotti), ha mandato in porta Spagnoli per il 2-1. Non è un caso: Cisco ha le qualità per rompere in due le partite. Deve lavorare sull’attenzione e sulle letture. È per questo che Diana non ne ha ancora fatto uno dei titolarissimi del suo Brescia. Ma i colpi non si discutono, e quando la partita si spettina diventa l’arma perfetta per affondare sull’esterno.
Gli altri
Abbiamo detto di Spagnoli, che con un gollonzo (rimpallo sul costato a un centimetro dalla porta) ha firmato il sorpasso a Meda. Poco dopo di lui è stato il turno di Cazzadori: volata di una cinquantina di metri, dribbling in bello stile sul portiere e tap-in dall’invidiabile freddezza dopo un simile coast-to-coast.
Chi aveva innescato quella corsa con una gran palla? Proprio Spagnoli. Non conta come assist, ma pure quello è un gol confezionato in parte da un altro subentrato: vero che il Renate era tenuta da assalto, completamente sbilanciato in avanti, ma senza quella sponda di testa l’ex Caldiero non avrebbe mai avuto tutto quel campo da attaccare. Così il conteggio salirebbe addirittura a otto.
Oltre le statistiche
Contro la Pro Vercelli era accaduto qualcosa di molto simile: colpo di testa vincente di Maistrello su palla soffice di De Francesco, entrambi entrati dalla panchina. E prima di loro aveva fatto lo stesso Mercati: inserimento e incornata a bersaglio. Mercati che col Renate, dopo aver rilevato Balestrero, ha fatto espellere Riviera e ha stappato l’azione del raddoppio con un pallone riconquistato a metà campo. Episodi che i radar delle statistiche non intercettano, ma che rafforzano il concetto. Il Brescia ha sempre un asso da calare dalla panchina. E alla lunga può fare tutta la differenza del mondo.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.