Stadio Rigamonti, c’è stato un incontro fra Castelletti e Cellino

Lo stadio è definitivamente tornato un tema all’ordine del giorno. Un tema di quelli che già scalda la piazza e che già agita la politica. Un tema - brevissimo riassunto - tolto dal cassetto e rimesso sul tavolo nell’autunno scorso dal Brescia, ovvero da Massimo Cellino. Il quale ha chiesto informazioni sulla strada da intraprendere per acquistare l’impianto qualora ce ne fosse la possibilità.
La macchina burocratica si è messa in moto per arrivare eventualmente alla «costruzione» di un bando d’acquisto, ma siamo ancora al primo passo: l’amministrazione cittadina ha commissionato una perizia, non ancora consegnata, per stabilire il valore dell’immobile che sorge a Mompiano. La questione - con l’opposizione sul piede di guerra, con gli ultras della Nord già schierati per il no alla cessione del Rigamonti a Massimo Cellino, con il gruppo Brescia 1911 che ha presenziato in consiglio comunale nel giorno della discussione di una interrogazione del centrodestra sulla vicenda - è ancora tutta da sviscerare e affrontare.
Il confronto
Ma a prescindere dall’iter della burocrazia e del dibattito politico, mancava all’appello anche un (doveroso) passaggio istituzionale: un incontro tra la sindaca Laura Catelletti e Massimo Cellino. Che ancora, da quando Castelletti si è insediata a Palazzo Loggia, non avevano avuto un contatto. È stato così fino a giovedì scorso: nel pomeriggio in cui la sessione di mercato si concludeva, il presidente del Brescia è stato ricevuto da Castelletti. È stato il numero uno del club a chiedere un appuntamento.
Si è trattato di un incontro informale, necessario un po’ perché i ruoli - a prescindere dalla vicenda Rigamonti - lo richiedevano, un po’ per rompere il ghiaccio in vista di mesi che, sul fronte della logistica, necessitano dell’apertura di canali dialogo.
Inoltre, si veniva da un periodo di freddezza particolare anche perché, sebbene non ci fossero state uscite ufficiali in merito, il Brescia non aveva preso bene il fatto che, durante la battaglia per la riammissione della squadra in serie B, dalle istituzioni cittadine non fossero mai arrivate parole di appoggio e sostegno. Ora, si cerca di guardare avanti. O almeno, pur dentro un clima quasi di «accerchiamento» ambientale, prova a farlo Cellino.
Il colloquio - definito cordiale - con la sindaca, un faccia a faccia, è durato circa un’ora e di comune accordo le parti avevano ritenuto di mantenerlo riservato e di non darne pubblicità. Fino agli inevitabili spifferi che poi hanno trovato conferma di verità.
Via dai riflettori
La riservatezza, in base a quanto ricostruito, era stata voluta perché l’incontro era del tutto informale e non prevedeva che venissero affrontati specifici argomenti trattandosi appunto di un incontro niente più che conoscitivo-esplorativo con scambi di vedute in linea generale oltre al fatto che il Brescia e il Comune sono legati da un rapporto diretto visto che il club ha una convenzione per l’utilizzo dello stadio di proprietà pubblica fino al 2028 ed era perciò perlomeno strano che non ci fosse stato ancora un incontro ravvicinato con la nuova inquilina della Loggia.
Tornando allo stadio, come detto, tutto - e per tutte le parti - dovrà avere inizio dalla perizia di valutazione dell’immobile: una perizia che sarà pronta a breve (il che potrebbe anche voler dire la fine del mese) e nessuno ha interesse ora a sbottonarsi.
Cosa vuole Cellino
Di certo, l’interesse di Cellino - che va confermando a tutti di voler puntare alla A la prossima stagione - è di cercare di accelerare per poter capire quali sono le prospettive ed eventualmente capire come realizzare il progetto stadio che ha già in tasca: il presidente del Brescia è sempre segnalato come molto attivo nell’universo dei fondi e anche l’ultima volta che è stato a Londra ha avuto incontri con potenziali investitori.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@Sport
Calcio, basket, pallavolo, rugby, pallanuoto e tanto altro... Storie di sport, di sfide, di tifo. Biancoblù e non solo.
